Tavola rotonda oggi agli Stati generali di Roma sulla candidatura della capitale alle Olimpiadi del 2020. Riuniti attorno ad un tavolo il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, quello della Regione Lazio, Renata Polverini, della Provincia, Nicola Zingaretti, del Coni, Gianni Petrucci. Insieme a loro anche Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e Mario Pescante, designato alla guida del Comitato promotore delle Olimpiadi.



«Proviamo a farcela» ha risposto quest’ultimo a chi gli chiedeva se la città riuscirà a conquistare la candidatura. «Non dobbiamo correre il rischio di scivolare nella quotidianità, ma credere nelle grandi imprese». Pescante ha invocato l’unità di intenti di tutto il sistema Paese come precondizione necessaria per il successo. Pragmatico il presidente dell’Anci Chiamparino, che ha ricordato l’esigenza di «pensare a strutture che possano essere rifinalizzate dopo che l’evento sarà passato». In questo è esemplare Torino e le opere per le Olimpiadi invernali del 2006. A quel progetto contribuì proprio Pescante, che va così ad intercettare il favore del presidente dei sindaci italiani.



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Anche la Regione Lazio è fortemente impegnata nel progetto: «Nei momenti importanti gli italiani hanno sempre tirato fuori una grande grinta», sostiene Renata Polverini, guida della Pisana, citando l’esempio dell’Expo di Milano del 2015, e concordando con Chiamparino, quando sottolinea che «occorre privilegiare il processo infrastrutturale».

Ma non sono tutte rose e fiori. Zingaretti, l’esponente del Pd che guida la Provincia, pur sottolinenado che «faremo di tutto per portare le Olimpiadi a Roma, lavoreremo pancia a terra, perché se lo meritano gli atleti e lo sport ed è una grande opportunità di sviluppo economico e strategico», non ha risparmiato critiche puntute nei confronti del sindaco Alemanno: «Non siamo stati consultati, non siamo stati coinvolti sui nomi del comitato esecutivo, non so che dire e non conoscevo i nomi. Che ne faccio parte l’ho appreso oggi come tutti gli altri».