Per la prima volta il papa visiterà le Fosse Ardeatine. In occasione del 67° anniversario dell’eccidio compiuto alle porte di Roma, Benedetto XVI si recherà in visita al mausoleo eretto a perenne memoria. Domenica 27 marzo il pontefice sarà il terzo successore di San Pietro a rendere omaggio ai 335 civili e militari . Prima di lui si erano recati sulla via Ardeatina Paolo VI, nel settembre del lontano 1965, e Giovanni Paolo II, nel 1982. Sono quasi trent’anni, dunque, che un papa non compie un pellegrinaggio così denso di significati e suggestioni.



Che nel caso di Ratzinger, che, per ragioni anagrafiche, si è ritrovato da piccolo a vivere nella Germania nazionalsocialista, sono ulteriormente caricati di attese e aspettative.
Il papa ha più volte condannato le atrocità perpetrate dal nazismo. In occasione del suo viaggio in Polonia, nel maggio del 2006, il pontefice ha visitato il campo di sterminio di Auschwitz: «Prendere la parola in questo luogo di orrore, di accumulo di crimini contro Dio e contro l’uomo che non ha confronti nella storia – disse in quell’occasione – è quasi impossibile, ed è particolarmente difficile e opprimente per un cristiano, per un papa che proviene dalla Germania».



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Benedetto XVI ha raccolto un invito dell’Anfim, l’Associazione Nazionale tra le famiglie italiane dei martiri caduti per la libertà della patria, per una celebrazione che avrà luogo a partire dalle 10.00.

 

Il monumento fu inaugurato il 24 marzo del 1949, realizzato da due gruppi di architetti che sistemarono il piazzale antistante alle grotte dove furono passati per le armi i civili inermi e costruirono il sacrario ancora oggi visitabile.
I responsabili dell’eccidio, Herbert Kappler, Erich Priebke e Albert Kesselring sono stati tutti processati e giudicati colpevoli, ma nessuno di loro ha scontato pienamente gli anni di reclusione comminatigli.