Un incontro con «quanti hanno a cuore il futuro della cultura, e non solo, nella Capitale d’Italia». È questo il senso della conferenza organizzata domani al teatro Quirino da Umberto Croppi – ex assessore alla Cultura di Roma vicino al gruppo finiano, che ha perso il posto durante l’ultimo rimpasto della giunta Alemanno. Ma sarà anche l’occasione per sondare il terreno e valutare se ci sono le condizioni perché intorno a Croppi si possa formare un nuovo movimento civile e politico, secondo quanto dichiarato dallo stesso ex-assessore.



L’annuncio dell’iniziativa è stato dato dal sito “A che serve l’Italia” e con una massiccia campagna di attacchinaggio sui muri di Roma. «Il mondo della cultura romana e non solo è in rivolta per il ”sacrificio” di Umberto Croppi che esce dalla giunta capitolina», esordisce il messaggio sul sito internet. Che porsegue: «La collaborazione, la lucidità, la visione prospettica e soprattutto la encomiabile partecipazione e l’incredibile apertura verso ogni forma di creazione, creatività e produzione culturale cittadina che Umberto Croppi ha rappresentato in oltre due anni e mezzo, sono caratteristiche che lo pongono come uno dei migliori uomini politici nel suo ruolo che la città abbia mai avuto. Gli auspici di tutta la città e dunque anche della sua comunità culturale erano riposti in un radicale miglioramento della squadra di governo municipale. Ci ritroviamo, invece, con il ruolo più cruciale per una capitale culturale d’Europa trattato come merce di scambio tra contrapposti appetiti di fazione».



CONTINUA A LEGGERE DELL’INCONTRO CON UMBERTO CROPPI AL TEATRO QUIRINO, CLICCA SULLA FRECCIA

Tra le personalità che sono intervenute a favore di Croppi ci sono Dacia Maraini, Leoluca Orlando, Ugo Intini, Renato Nicolini, Giampiero Mughini, Pietrangelo Buttafuoco. In un appello, gli intellettuali definiscono «incomprensibile» la decisione del sindaco Gianni Alemanno di esonerare l’assessore, «frutto evidente di un clima di triste omologazione a logiche di partito e di correnti».

 

Croppi stesso ha chiarito i motivi dell’incontro di domani:«Racconterò – ha detto – una storia edificante della politica italiana (meglio di quanto abbia potuto fare in conferenze stampa e interviste) e condividerò, ancora una volta, le linee di un progetto, verificando insieme a chi ci sarà la forza di un possibile pensiero nuovo nella politica cittadina. Ché, in fondo, parlare di Roma è un modo per parlare dell’Italia».



 

La prospettiva è anche politica, dunque: «Intendo continuare la mia azione – conclude l’ex assessore – offrendomi come strumento di aggregazione, contribuire alla creazione di un movimento che abbia come fondamento quel senso civico ormai estraneo alla classe politica e che si proponga come nuova classe dirigente».