Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha prestato omaggio alla salma di Giovanni Bollea, padre della neuropsichiatria in Italia che si è spento domenica scorsa all’età di 97 anni. Napolitano si è recato in visita privata alla camera ardente, allestita a Roma in Campidoglio, in compagnia della signora Clio. Con loro anche il sindaco Gianni Alemanno e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
Il gruppo delle autorità ha salutato la vedova, Marika Bollea. Al termine dell’incontro Alemanno ha detto ai giornalisti: «Il professor Giovanni Bollea ha dato lustro al nostro Paese, che non smetterà mai di ringraziarlo».
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Napolitano ha inviato una nota ufficiale alla famiglia del compianto professore: «Egli è stato un uomo che ha saputo aprire strade nuove alla conoscenza, allo sviluppo della medicina e della sanità pubblica a tutela dell’infanzia – ricorda Napolitano nel suo messaggio -. Ha dedicato tutta la sua vita alla causa dei bambini, della loro crescita, del loro inoltrarsi nella vita. Ha insegnato a tutti noi a conoscere e rispettare l’universo dei minori e a corrispondere sempre meglio al loro bisogno di affetto e di sicurezza».
Bollea era nato a Cigliano Vercellese nel 1913. Primo studioso italiano ad interessarsi di neuropsichiatria infantile aveva fondato e diretto l’Istituto di neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, nel quartiere san Lorenzo a Roma. Il professore era stato spesso critico sull’indifferenza della società e l’ignavia della politica verso l’infanzia.