SOLDATESSA SI SPARA IN PANCIA DOPO AVER LITIGATO COL FIDANZATO: NON RISCHIA LA VITA – Erano le 12.30 quando davanti all’ambasciata dell’Algeria in via Bertoloni nel quartiere Parioli di Roma, una giovane soldatessa di 24 anni di origini pugliesi, in servizio di guardia, stava litigando con il fidanzato al cellulare. Dopo aver concluso la telefonata, ha imbracciato l’arma, un fucile d’assalto Beretta AR70/90 e si è sparata in pancia. Il proiettile ha trapassato il corpo della militare che è stata immediatamente trasportata in codice rosso al Policlinico Umberto I. Nonostante l’accaduto è fuori pericolo e i medici definiscono le sue condizioni “rassicuranti”. Matteo Tuzi, ufficiale delle pubbliche relazioni del Sesto Reggimento Genio, accorso subito davanti all’ambasciata, commenta:«È presto per fare ipotesi sulle cause. Le forze dell’ordine stanno indagando e stanno ascoltando tutte le persone informate. Abbiamo avvertito i famigliari, intanto stiamo cercando di farla sentire circondata da tutto il nostro affetto».



Questo è l’ultimo dei tanti episodi simili avvenuti in questi anni: solo a Roma nello scorso anno si sono suicidati Claudia Racciatti, 29 anni, tenente dei carabinieri e Giuseppe Ferrera, 26 anni, caporal maggiore dell’Esercito. La prima si trovava nella caserma di viale Giulio Cesare, nel quartiere Prati, mentre il secondo era nei pressi dell’ambasciata tedesca. Entrambi si sono tolti la vita con un colpo di arma da fuoco.

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