La truffa scoperta a Roma, quartiere Parioli, è un classico del raggiro. L’antico metodo Ponzi, inventato da Christian Ponzi, guarda caso un italo americano che visse alla fine del secolo scorso, applicato questa volta al generone romano. Si promettono interessi fuori mercato (dal 14 al 20 per cento) ma si pagano gli interessi solo ai primi clienti, poi col passa-parola il giro si allarga e arrivano i grandi investimenti, a quel punto si sparisce con il malloppo, senza rendere più niente a nessuno. E’ un metodo che funziona nei mondi ristretti, chiusi, un po’ opachi. Cominciò appunto con gli italo americani, è andato alla grande nel mondo dei Vip romani. Che evidentemente si parlavano, confidandosi fra di loro, segretamente entusiasti di aver trovato finanzieri da favola, guadagni da sogno. E non esageravano nella pubblicità della cosa, come quelli che hanno fatto 13 al Totocalcio e fanno finta di niente, per non dare nell’occhio…
E quindi di colpo moralisti e artisti che fanno la morale sono stati pizzicati per aver cercato guadagni che solo lo spaccio di droga, l’usura o il riciclaggio dei soldi della criminalità organizzata possono notoriamente dare. E per chi non vuol pensare mai male (la famosa buonafede…), come è possibile che non sia venuto in mente, almeno agli intellettuali pariolini, che ad ogni grande guadagno corrisponda, da qualche parte nel mondo, una grande perdita? Certo, magari ci rimetteva un bambino brasiliano o un contadino della Nuova Zelanda… Diciamo che i truffati dei Parioli non sapevano. E non volevano sapere. E però ci hanno provato.
Altra osservazione: l’Italia non è mai stata così spaccata in due. A volte sembra che l’opinione su Berlusconi sia il vero discrimine di ogni aspetto della vita sociale. Poi si scopre che nella vita pratica, come ai Parioli, non è proprio così. La razza padrona si frequenta volentieri e l’autore del film denuncia sull’Aquila (in cui critica con durezza la gestione economica del Governo) si trova a braccetto con i famosi fratelli registi dei cinepanettoni. Tutti insieme economicamente. I furbetti del quartiere bene. Anche questo è un classico delle nostre parti: ad un certo livello sono tutti amici, si conoscono, si frequentano, non perdono tempo con la gente normale. Sono quelli che contano e quelli che guadagnano. Di solito. Anche se questa volta è andata male.