Al secondo tentativo, finalmente viene assegnata la cittadinanza onoraria di Roma al Maestro Riccardo Muti, con trentacinque voti a favore, nessun voto contrario e nessun astenuto. Non come lo scorso 6 giugno, quando nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, a causa dell’assenza del gruppo dei Rampelliani che avevano abbandonato l’aula, non si era riusciti ad arrivare al voto per il mancato raggiungimento del numero legale. Tutto a posto, quindi, eppure Riccardo Muti fa pervenire al sindaco Gianni Alemanno un fax da Salisburgo, dove si trova in questi giorni, con cui gentilmente ringrazia ma rifiuta, perché la vicenda “si è arenata in pastoie di un livello che ho definito basso solo per il mio ostinato spirito di collaborazione”. Il Maestro ha già ricevuto “una quindicina” di cittadinanze onorarie, l’ultima dalla città di Trieste, dove “Organizzazione e cerimonie di consegna sono avvenute tutte nel segno del rispetto, della felicità e dell’amicizia”. Alemanno comunque non si arrende: “Sono convinto che alla fine il maestro accetterà la cittadinanza che è stata conferita.



Nelle parole di Muti c’è un profondo apprezzamento per il lavoro svolto da questa amministrazione. L’episodio è stato enfatizzato, ma ha solo detto che non vuole una cittadinanza onoraria contestata ed ha ribadito la sua collaborazione con l’Opera di Roma”. 

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