«Nel 1960 confluirono in maniera energica e intelligente tante opere pubbliche che ancora sfruttiamo, come l’aeroporto di Fiumicino, la via chiamata appunto Olimpica e molti viadotti. Come anche le tante strutture sportive, come lo stadio Flaminio, quello Olimpico, il Palazzetto dell’Eur che oggi si chiama PalaLottomatica e il Palazzo dello Sport di viale Tiziano, che ancora oggi fanno parte dell’impiantistica di vertice che serve a ospitare i grandi avvenimenti sportivi. Il fatto che vengano ancora utilizzati fa capire quanto siano stati importanti i Giochi Olimpici di 51 anni fa». In attesa della decisione del Comitato Olimpico Internazionale, prevista per il mese di luglio del 2013 a Buenos Aires, Il Sussidiario.net ha intervistato Alessandro Cochi, Consigliere Comunale con Delega per le politiche dello Sport.



Cosa significherebbe per Roma ospitare i Giochi Olimpici del 2020?

Come nel 1960, significherebbe ricostruire la città, creare importanti infrastrutture sportive ma soprattutto migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini, non solo di coloro che verranno nella capitale per assistere ai Giochi.

Su cosa si concentreranno i maggiori interventi?



Innanzitutto sulle metropolitane, perché le due linee che abbiamo oggi non sono sufficienti. Molti degli interventi presi in considerazione sono già presenti nel programma di Roma Capitale, ma sicuramente le Olimpiadi darebbero quella spinta in più per quanto riguarda il rispetto dei tempi e il completamento delle opere pubbliche.

Per esempio?

Penso a un notevole ingrandimento dell’aeroporto di Fiumicino, ai nuovi ponti che stanno sorgendo e soprattutto a quella zona che riguarda il parco fluviale olimpico che dalla diga di Castel Giubileo arriva fino alla zona del Foro Italico, con un aumento delle strutture che riguardano l’energia elettrica, la riqualificazione ambientale degli spazi aperti lungo il fiume e dei depuratori. Si può ipotizzare poi la costruzione di un nuovo media center, come avvenne con Saxa Rubra per i Mondiali del 1990.



In che modo i Giochi Olimpici potrebbero rilanciare il turismo di Roma?

Aumentando le strutture, creando il secondo polo turistico, quindi mostrando sia la Roma antica e religiosa ma sfruttando anche zone come Ostia, che portano verso il mare passando per l’Eur e per la Nuova Fiera di Roma, due dei punti di forza già inseriti nel dossier olimpico che ha vinto su Venezia e che speriamo possa ottenere quella vittoria finale che non solo i romani ma anche tutti gli italiani desiderano. Verranno poi create strutture alberghiere di prima fascia, ma anche del turismo low cost, in cui Roma è ancora troppo indietro rispetto ad altre capitali europee.

Qual è il prossimo passo per aggiudicarsi i Giochi?

Stiamo per ufficializzare nell’Assemblea Capitolina in Aula Giulio Cesare la candidatura, con una mozione bipartisan in cui, con l’impegno del governo, Roma investirà una cifra iniziale per sostenere le prime spese del comitato promotore, che speriamo possa diventare dal settembre 2013 anche comitato organizzatore.

Quanto è forte la candidatura di Tokyo e quanto rischia Roma di veder sfumare la possibilità di ospitare i Giochi Olimpici?

Tutte le capitali del mondo hanno il diritto di candidarsi. È ovvio che Tokyo potrebbe puntare sulla sua ricostruzione, anche se non so quanto i membri del CIO (Comitato Olimpico Internazionale) possano rischiare di andare a fare i Giochi in una zona sismica. Le Olimpiadi mancano a Roma da 51 anni e nel 2020 saranno sessanta. C’è da dire inoltre che se si guarda quella regola non scritta secondo cui dopo una città extraeuropea viene scelta una europea, siamo consapevoli della nostra validità e delle grandi potenzialità che metteremo in campo.

Riuscirebbe la città ad ospitare senza problemi la manifestazione?

Abbiamo ospitato, anche recentemente, tanti grandi eventi sportivi come i Mondiali di nuoto, di beach volley, la finale di Champions League, e tutti gli appuntamenti annuali, come il Sei Nazioni di Rugby e il Golden Gala che ha visto il trionfo di Usain Bolt. Tutti eventi importanti che dimostrano come Roma possa senza alcun dubbio diventare anche la capitale dello sport.

 

(Claudio Perlini)

Leggi anche

RETROSCENA/ Gli "interessi" della Merkel dietro il no di Monti alle OlimpiadiOLIMPIADI 2020/ Roscioli (Federalberghi): capisco Monti, ma tra 8 anni...OLIMPIADI 2020/ Caro Monti, senza coraggio l’Italia “chiude bottega”