Con 51 voti favorevoli, due astenuti e due contrari, è stata approvata durante l’Assemblea Capitolina tenutasi ieri la delibera bipartisan che formalizza la candidatura di Roma per i XXII Giochi Olimpici e i XVI Giochi Paralimpici, insieme alla formale costituzione del comitato promotore per Roma 2020. In attesa della decisione del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, prevista per il mese di settembre 2013, IlSussidiario.net ha intervistato Alessandro Cochi, Consigliere Comunale con Delega per le politiche dello Sport.



Cosa serve affinché questa candidatura risulti vincente?

Innanzitutto serve unità, competenza e spirito di sacrificio. Si chiede a tutte le forze non solo sportive ma anche economiche, politiche e sociali un salto di qualità, perché da adesso in poi c’è Roma contro il resto del mondo. La città può però sfruttare la sua grande tradizione che vanta tra l’altro anche le Olimpiadi del 1960.



A livello cittadino invece cosa si può fare?

Con l’appoggio del governo, dobbiamo fare in modo di far percepire la cultura olimpica ai i giovani, ai meno giovani e ai diversamente abili, visto lo svolgersi anche delle Paralimpiadi.  È una sfida che Roma fa al terzo millennio, periodo di globalizzazione, in cui deve cercare, oltre a guardare al passato, anche di raggiungere un grande futuro, ovviamente anche attraverso opere pubbliche che rimarranno prima, durante e soprattutto dopo l’evento.

Delle strutture ecocompatibili che potrebbero dare a Roma delle possibilità in più?

Non si può pensare a un grande evento del terzo millennio senza parlare di grandi eventi ecocompatibili, quindi presto gli esperti e i tecnici del settore ci faranno sapere a quanto ammonterà l’investimento privato, pubblico, e in che modo le grandi opere avranno quel respiro e quella compatibilità ambientale che il mondo richiede. Inoltre, questi progetti verranno osservati anche dai 110 membri del CIO che dovranno poi decidere a chi assegnare i Giochi Olimpici a settembre 2013.



Il presidente del CIO, Jacques Rogge, ha detto che la candidatura di Roma è molto forte. È certamente un buon segno, non crede?

Certo e non lo ha detto durante una visita di cortesia a Roma, ma addirittura mentre si trovava a Tokyo, un’altra pretendente ai Giochi sicuramente molto forte.

Cosa servirà per superare le altre città candidate?

Roma batterà le concorrenti semplicemente se avrà un progetto migliore. Ecocompatibile, economicamente più trasparente e evitando procedure d’urgenza e commissariamenti. Abbiamo un grande progetto, quindi possiamo essere battuti solo da noi stessi se ci ritroveremo divisi a livello politico come capita spesso. Ma l’Italia, quando vuole, accetta e prepara le grandi sfide al meglio.

Quanto è stata importante per questo progetto l’intesa tra Pd e Pdl?

L’intesa non deve esserci solo tra i maggiori schieramenti, ma anche tra i terzi, i quarti e i quinti poli, come anche tra tutti i singoli componenti che, anche se non rappresentati nazionalmente, possono avere una voce all’interno della città, ma è ovvio che i due grandi partiti maggiori devono cominciare a dare il buon esempio.
Questa è una grande opportunità non solo per gli amministratori di Roma, ma per tutto il Paese. Queste Olimpiadi devono servire alla politica per dimostrare che è ancora costruttiva e per riavvicinarsi a quella che oggi è una vera e propria disaffezione. È quindi una grande sfida anche a livello politico, che non deve diventare qualcosa di elitario o di vertice, ma condivisa e percepita da tutti.

(Claudio Perlini)

Leggi anche

RETROSCENA/ Gli "interessi" della Merkel dietro il no di Monti alle OlimpiadiOLIMPIADI 2020/ Roscioli (Federalberghi): capisco Monti, ma tra 8 anni...OLIMPIADI 2020/ Caro Monti, senza coraggio l’Italia “chiude bottega”