Quella delle quota rosa nella giunta capitolina è ormai un’autentica soap-opera. I lettori avranno presente quell’intreccio di storie professionali e amorose tra consanguinei, colleghi, vicini e familiari. Il mini-rimpasto deciso dal Sindaco Alemanno serve solo a tamponare una situazione al limite del paradosso: con la nomina di Sveva Belviso alla carica di Vice Sindaco e di Rosella Sensi ad assessore per la promozione del brand Roma nel mondo e la candidatura olimpica della Capitale nel 2020 si chiude il contenzioso con il Tar, ma si apre una voragine politica difficile da richiudere.
Diciamo la verità: l’ex presidentessa della Roma Calcio non ha certo brillato per capacità gestionale. Il carisma non le manca – come riconosciuto dai principali calciatori della squadra -, ma stare in prima linea per gestire politica e finanziamenti è un’altra cosa. Magari la Signora Sensi si dimostrerà capacissima nelle vesti di civil servant, ma la sua nomina somiglia molto a quel panem et circenses che evidentemente all’ombra del Colosseo non tramonta mai.
A far sorgere dei dubbi sulle caratteristiche della nuova giunta ci sono alcuni aspetti di contorno da non trascurare: la conferenza stampa di presentazione della nuova squadra capitolina si è svolta in Via dell’Umiltà e non in Campidoglio. Un modo per dire che ormai nel Palazzo senatorio Alemanno è considerato totalmente commissariato.
La seconda circostanza riguarda il ruolo un po’ bislacco del Vice Sindaco (qualcuno scriverebbe: per mancanza di prove…) Cutrufo, esponente di rango della Democrazia Cristiana per le Autonomie. All’insaputa dell’interessato, il rimpasto si è consumato in poche ore e lo sventurato è tornato, armi e bagagli, al Pdl, dove si occuperà di rapporti con Roma Capitale…
Insomma: c’è aria di smobilitazione a Roma. Tutto fa pensare che il sindaco (già noto come Retromanno per le sue decisioni da egli stesso smentite) non veda l’ora di terminare questa esperienza capitolina. Magari per rientrare nell’agone politico nazionale, dove pure non aveva sfigurato. Nei palazzi si chiacchiera di un possibile candidato per il centrodestra alle elezioni. Ma chiunque siederà alla scrivania che fu di Nathan e Petroselli darà senz’altro prova di maggiore efficacia.