«Quando vengono create nuove rotte e si collegano delle città tra loro arrivano sempre forti benefici economici. Inoltre ci sono alcuni studi, come quello dell’Airport Council International, che dimostrano che per ogni milione di passeggeri aggiuntivi si creano direttamente circa mille posti di lavoro, e altri 1500 in modo indiretto, quindi l’impatto sul territorio sarà senza dubbio molto importante». Dopo la creazione di sette nuove rotte dall’Aeroporto di Ciampino da parte di Ryanair, IlSussidiario.net ha intervistato Andrea Giuricin, ricercatore del CRIET (Centro di Ricerca Interuniversitario sull’Economia del Territorio) presso l’Università Bicocca di Milano e autore di diverse pubblicazioni sul settore aereo.



Quanto aumenterà il traffico aereo di Ciampino e quali inconvenienti potranno nascere?

Non credo che il traffico aereo aumenterà di molto, anche perché tre anni fa l’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ndr) ha posto un limite all’aeroporto di Ciampino, secondo il quale non si può superare una certa movimentazione di aerei alla settimana. Penso quindi che Ryanair abbia acquisito gli slot lasciati da altre compagnie aeree, lasciando la situazione più o meno invariata. Anche l’arrivo di un nuovo aeromobile non potrà creare grandi problemi perché le rotte sono limitate e, in realtà, se il traffico aumentasse sarebbe positivo perché porterebbe a una maggiore creazione di posti di lavoro.



Uno sviluppo di Ciampino potrà creare squilibri tra i vari aeroporti italiani?

Non si potrà creare una concorrenza perché si tratta di bacini completamente differenti. Se Ciampino continuasse a svilupparsi l’unica concorrenza potrebbe farla a Fiumicino, mentre qualunque altro aeroporto ne trarrebbe solo benefici. In linea di massima, anche con Fiumicino non dovrebbero esserci grossi problemi, perché il gestore dell’aeroporto è lo stesso, ADR (Aeroporti di Roma). L’unico problema potrebbe crearsi tra le compagnie che svolgono le stesse rotte, ma anche questo è difficile perché Ryanair copre tratte abbastanza particolari, che di solito in pochi fanno. Quindi in generale si tratta di traffico aggiuntivo, e non rubato.



Ma quanto è strategico per Ryanair l’aeroporto di Ciampino?

Molto, perché gli permette di fare circa 4 milioni di passeggeri che, pur rappresentando appena il 5% del suo traffico, coprono un mercato come quello di Roma che è molto importante. Ciampino è comodo perché essendo piccolo permette di fare molto velocemente la cosiddetta “rotazione” dell’aereo, quindi atterrare, sistemarsi e ripartire, che a Fiumicino avviene invece molto lentamente, in circa 45 minuti. Per questo motivo Ryanair ha fatto sapere che pur di non trasferirsi a Fiumicino si ritirerebbe dal mercato di Roma.

Con la creazione di queste nuove rotte, sembra ormai chiaro che il progetto dell’aeroporto a Viterbo sia tramontato. Cosa ne pensa?  

L’aeroporto a Viterbo mi è sempre sembrato un grande spreco di soldi e un grande errore perché l’idea è nata più che altro da una scelta politica del 2007, e pensare che una compagnia aerea possa andare dove ha stabilito il decisore politico è impensabile. Ryanair non sarebbe mai andata in un aeroporto così distante da Roma, piuttosto avrebbe chiuso lo scalo e Roma.

E per quanto riguarda il presunto trasloco dei voli Ryanair a Pescara?

Pescara è diventata una base Ryanair e ha ottime possibilità di sviluppo, però questo argomento è molto simile a quello di Viterbo: Pescara è troppo distante da Roma per poter creare una diretta concorrenza con Roma Ciampino, e difficilmente un cittadino romano andrà a prendere un aereo in una città così lontana.

Cosa pensa invece del problema del rumore intorno all’aeroporto di Ciampino che recentemente è tornato a far discutere?

Il problema del rumore esiste ed è stato affrontato nel modo sbagliato. Prima è stato deciso che il problema non era così rilevante e si è scelto di continuare a far sviluppare l’aeroporto, quindi le compagnie, come anche Ryanair, hanno investito grandi somme. Poi tre anni fa l’Enac ha stabilito che invece quello del rumore era diventato un problema e che bisognava diminuire il numero di movimenti aerei giornalieri. È una scelta che può essere anche giusta, ma fatta nel momento sbagliato, e ormai è difficile tornare indietro perché sono stati fatti investimenti e creati numerosi posti di lavoro. Credo comunque che sette nuove rotte non creeranno un problema così grande rispetto ai benefici economici che ne possono derivare.

Come commenta la dichiarazione di Michael O’Leary, ad di Ryanair, secondo cui la compagnia irlandese avrebbe superato Alitalia sul numero di passeggeri trasportati?

Ryanair ha superato Alitalia sia nel fatturato che nel numero dei passeggeri. Ormai la compagnia irlandese sfiora gli ottanta milioni di passeggeri l’anno e nel 2010 ha superato anche Air France Klm, quindi per numero di passeggeri è diventata la seconda compagnia europea solo dietro a Lufthansa. E continuerà a crescere, anche se in maniera meno decisa, per il fatto di non essere riuscita a trovare un accordo con Boeing per comprare nuovi aerei.

E le altre compagnie come se la passano?

Tra quelle europee più importanti, Lufthansa continua a fare utili, Air France è riuscita a risalire la china dopo le forti perdite del 2009, mentre Alitalia continua ad avere perdite importanti. È un mercato molto difficile e sono poche le compagnie che riescono a fare utile, ma tra queste c’è senza dubbio Ryanair.

 

(Claudio Perlini)