PD LAZIO – L’APPELLO DI CIARAFONI A CHITI – Marco Ciarafoni, membro della Direzione regionale Pd del Lazio e portavoce nazionale Ecologisti Democratici, scrive a Vannino Chiti, Commissario regionale del Pd lazio: «Le primarie come indispensabile strumento per scegliere la classe dirigente del Pd, autorevole, competente e rappresentativa. Capace di costruire una valida e credibile alternativa alla giunte Polverini e Alemanno, di mettere al centro i problemi reali dei cittadini come lo sviluppo, la qualità della vita, il governo del territorio e la tutela ambientale e di porre fine a una interminabile fase di guerriglia politica all’interno del partito». Una lettera in cui Ciarafoni annuncia che non parteciperà alla riunione della Direzione regionale di oggi pomeriggio. «Sono ancora molti i problemi – prosegue Ciarafoni – che impediscono di avere anche nel Lazio un gruppo dirigente forte, autorevole, competente e rappresentativo capace di costruire sui fatti e sul progetto una alternativa credibile alla giunta Polverini e, nella città di Roma, alla giunta Alemanno. Non credo che ci siano soluzioni diverse rispetto all’utilizzo dello strumento delle primarie. Le primarie per me non sono un totem ma la realtà che viviamo non può non prevederle. Dobbiamo uscire dalle secche di un lacerato e insopportabile dibattito interno, nemmeno troppo qualificato. Spero che questo sarà il suggerimento che ti darà la Direzione perché nella tue veste di Commissario la decisione sia la più rapida possibile. Non vedo altre alternative».



Non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. Nel partito è in atto da tempo uno scontro tra le varie anime che ha portato al commissariamento del vicepresidente del Senato, Vannino Chiti. L’assemblea è stata convocata per oggi alle 14. La minoranza veltroniana pretende le primarie, la maggioranza fedele al segretario vorrebbe prolungare il commissariamento. Anche Marco Miccoli, numero uno del partito romano, ha optato per questa seconda ipotesi. Una mossa a sorpresa che non ha comunque demoralizzato l’opposizione interna. E così a livello locale si riflettono le divisioni nazionali in un conflitto politico senza esclusione di colpi.

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