Il sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno ha presentato ieri nella piazza del Campidoglio il memorandum di intesa legato allo sviluppo di un progetto pilota sulla mobilità elettrica nella capitale. L’accordo, che durerà 18 mesi, prevede la fornitura di vari Fiat Fiorino Cargo a trazione elettrica, con un primo lotto di quaranta veicoli che è già stato consegnato ed è già operativo per le strade della città. Acea Distribuzione ha infatti programmato investimenti per oltre 110 milioni di euro nello sviluppo di reti intelligenti a Roma, oltre a un programma di ricerca per sperimentare nuove e moderne tecnologie di ricarica rapida e connessione di impianti fotovoltaici. Il lotto recentemente consegnato va ad integrare il parco dei veicoli commerciali già in dotazione di Acea, che attualmente è composto da circa 3 mila unità. Il sindaco Alemanno ha quindi espresso la propria soddisfazione riguardo al progetto, spiegando che Acea in questo modo «ha fatto un passo molto forte nei confronti della mobilità sostenibile della città di Roma. E’ la più grossa flotta, a livello nazionale di trasporto merci, di mezzi tecnici, fatti con energia elettrica. Per noi è un grandissimo risultato e ringraziamo Acea per avere fatto questa scelta. Una scelta fatta in connubio con la Fiat, una grande industria nazionale che dimostra che c’è la possibilità di investire sulle nostre tecnologie e sul nostro sviluppo industriale». Anche il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha fatto sapere che il ministero «sta lavorando, da anni, per la mobilità sostenibile con il sindaco di Roma Gianni Alemanno e l’assessore capitolino Marco Visconti. Siamo riusciti, nell’ultimo anno e mezzo, a dare una grande accelerata. La città si sta ora orientando verso una mobilità ad emissioni zero o comunque a bassissime emissioni con iniziative molto concrete». Ovviamente, ha continuato il ministro, che ieri era in piazza del Campidoglio insieme ad Alemanno, «tutto questo dovrà essere integrato con la gestione del traffico che consenta, per esempio, di ampliare le zone pedonali o comunque le zone con ridotta circolazione comprese la riduzione della auto blu». Secondo il ministro Clini, «in Italia abbiamo un parco macchine relativamente nuovo dopo anni di ritardi. Noi abbiamo troppe automobili perché abbiamo l’indice più elevato di automobili per abitante che corrisponde un po’ ad un’abitudine, ma anche ad una carenza di mezzi per il trasporto pubblico. La sfida della mobilità sostenibile è proprio questa: offrire dell’alternativa al traffico privato, accanto ad altre misure, una delle quali è sicuramente quella del “telelavoro”, ovvero fare in modo, se possibile, che siano ridotte le possibilità di spostarsi per lavorare». Riguardo a questo progetto di sviluppo della mobilità elettrica nella capitale, Ilsussidiario.net ha contattato Gabriele Grea, Docente di economia e gestione della mobilità urbana all’Università Bocconi di Milano: «Si tratta certamente di un’iniziativa importante per una città come Roma, ed è importante anche il fatto che il principale costruttore di veicoli nazionale si cominci a muovere nel settore della mobilità elettrica, in cui fino a questo momento era rimasto quasi sempre a guardare, anche se a fronte di un altro tipo di sperimentazioni. Un’altra buona notizia che ci aspettiamo per il futuro è che Fiat inizi a ragionare sull’opportunità di una produzione in serie di questi veicoli, perché attualmente i veicoli forniti ad Acea sono sostanzialmente delle derivazioni di veicoli Fiat pensati in chiave elettrica.
Chiaramente si tratta di segnali importanti per lo sviluppo della mobilità elettrica, e ben vengano le sperimentazioni che sono in corso, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo delle ricariche veloci, ma credo che ci sia ancora la necessità di ulteriori elementi: uno è innanzitutto di carattere normativo, perché se si decide di investire nel futuro e nella cosiddetta mobilità sostenibile, è necessario che questo progetto venga supportato da un impianto legislativo che crei le condizioni di una costituzione di un mercato. Dal punto di vista infrastrutturale è invece molto rilevante che questo progetto veda un coinvolgimento e un test delle potenzialità dell’energia rinnovabile per la mobilità, e inevitabilmente è necessario ragionare su una produzione sempre più attenta allo sviluppo di questo tipo di mercato. Dopo questi passaggi, la scelta di partire dal rinnovo delle flotte di servizio è un elemento che certamente aiuta a mantenere da un lato la sperimentazione, e dall’altro la diffusione visto l’alto numero di veicoli messo a disposizione. Un’altra cosa interessante, vista la natura dei mezzi che sono oggetto di questa sperimentazione, potrebbe riguardare un possibile utilizzo per trasporto urbano delle merci, in un’iniziativa che vada a premiare il comportamento virtuoso degli operatori. Come in tutte le città, c’è un forte bisogno di questi progetti, sia per quanto riguarda l’acquisizione di un know-how, sia per una sensibilizzazione dei cittadini sulle possibilità e le potenzialità che una mobilità sostenibile può offrire nella quotidianità. Un’iniziativa del genere significa infatti sperimentare e far vedere che mezzi di questo tipo possono essere utilizzati quotidianamente, e questo è certamente importantissimo».
(Claudio Perlini)