«Non è assolutamente possibile far slittare le Olimpiadi di Roma al 2024, innanzitutto perché esiste una regola non scritta secondo cui i Giochi Olimpici, se un anno si disputano in una città europea, la volta successiva vengono ospitati da una città al di fuori dell’Europa. Non si tratta di una regola ufficiale, ma fino ad ora il Cio (Comitato Olimpico Internazionale ndr) l’ha sempre applicata, quindi nel caso di un rinvio slitteremmo addirittura al 2028, praticamente un’altra epoca che ha poco a che fare con quello che, tolto il Giubileo del 2025, rimane l’unico grande evento capace di rilanciare l’economia del Paese e della città. Perché quindi perdere questa occasione che rilancerebbe nel nuovo millennio in corso non solo l’aspetto sportivo, ma anche il turismo e l’occupazione, attraverso grandi opportunità che in un periodo così difficile sono importantissime?». E’ Alessandro Cochi, Delegato allo sport del Comune di Roma, a ribadire in questa intervista la grande importanza per la capitale di ospitare i Giochi Olimpici 2020.
Come si spiega allora i dubbi del governo Monti?
Capisco la responsabilità del governo in un momento certamente delicato, ma bisogna anche capire che attraverso i non pochi fondi di sponsor e istituzioni private le Olimpiadi rimangono una grande opportunità. Credo poi che Roma abbia il diritto di ospitare i Giochi esattamente 60 anni dopo quelli del 1960, che ancora adesso vengono ricordati costantemente per quello che hanno lasciato alla capitale, come la via Olimpica, l’aeroporto di Fiumicino, tutti gli impianti, gli stadi e i palazzetti dello sport creati per l’occasione. Guardando a quel modello, modernizzato e attualizzato, sarebbe irresponsabile non capire l’importanza di questa grande opportunità che viene offerta non solo alla città ma a tutto il sistema Paese, a patto che quest’ultimo si ritrovi unito e che tutte le forze politiche, economiche e sociali, oltre a quelle sportive, giochino insieme una partita che è poi destinata a rimanere nel tempo.
Non crede invece che candidando Roma per le Olimpiadi del 2024, a ridosso del Giubileo del 2025, si potrebbe avere un impatto economico ancora più consistente?
Non credo, perché anche lo stesso Giubileo prevede un’organizzazione minuziosa che partirà anni prima, e sono dell’opinione che preparare due eventi così importanti come le Olimpiadi e il Giubileo non sia una buona idea, anche se Roma, in occasione di grandi manifestazioni come la beatificazione di Giovanni Paolo II, la finale di Champions League o il torneo Sei Nazioni, si è sempre dimostrata pronta, preparata e all’altezza della situazione.
Soprattutto in un momento così difficile per l’economia del Paese, come sarà possibile evitare che queste Olimpiadi lascino dei debiti, come nel caso di Atene 2004 per la Grecia?



Dovremmo attualizzare i tanti impianti già esistenti ed evitare quello che invece è successo alla Grecia, che certamente soffriva di un sistema politico ed economico già barcollante. Voglio poi ricordare che tutti gli importanti soggetti che stanno sostenendo la candidatura di Roma hanno più volte confermato che non è prevista nessuna tassa o sovrattassa cosiddetta “olimpica”, né per i cittadini romani né per quelli italiani.
Cosa pensa invece del sondaggio secondo cui 7 italiani su 10 sono favorevoli ai Giochi Olimpici e Paralimpici a Roma nel 2020?
Certamente è un dato che fa piacere, e il consenso popolare nei confronti di questa manifestazione è fondamentale. Importante anche il fatto che le Olimpiadi siano percepite positivamente dalla cittadinanza, evitando così che diventino un evento dedicato al vertice politico e sportivo.
La candidatura di Roma è davvero così forte?
La candidatura della capitale è così forte innanzitutto perché il 73% degli impianti di gara è già pronto, naturalmente a fronte di una adeguata riqualificazione. Rispettiamo le altre città candidate, come Tokyo, Istanbul e Madrid, ma l’avversario che personalmente temo di più è un’eventuale divisione, non solo politica, in cui gli italiani e i romani ogni tanto si trovano. Credo però che, come dimostra la storia, quando ci sono di mezzo grandi eventi si è sempre avuto un bel ricordo di quanto fatto, quindi siamo consapevoli delle nostre forze e delle nostre possibilità.



(Claudio Perlini)   

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