È scontro nel governo sull’Imu, la nuova imposta sugli immobili che rimpiazza l’Ici. La possibilità della rateizzazione in tre rate agita gli animi soprattutto i Comuni. Il presidente nazionale dell’Anci Graziano Delrio, ha dichiarato: “Se la rateizzazione dell’Imu sarà solo sulla prima casa non avrà grandi effetti – ha replicato -. Se, viceversa, riguarderà anche la seconda casa avrà un impatto devastante”. E la Corte dei conti ha lanciato l’allarme: “L’utilizzo di coefficienti standard rischia di accentuare le distorsioni che derivano da diverse condizioni negli aggiornamenti dei catasti”. Soprattutto se il balzello riguarderà anche le seconde case. Abbiamo parlato di questo tema con l’architetto Loreto Policella.



Cosa pensa dell’Imu, quali effetti avrà?

In primis va detto che le rendite catastali degli immobili sono difficilmente variabili, perché il processo di trasformazione delle rendite è lento, ma le pianificazioni urbanistiche del territorio mutano continuamente. Si rischia così che un proprietario di immobile nel centro storico di Roma, dichiarato privo di bagno, paghi un’Imu inferiore rispetto a chi possiede un immobile di periferia recentemente accatastato. Questo perché la base dell’Imu così come quella dell’Ici è basata su parametri che non sono pertinenti con il valore commerciale. Detto questo, occorrebbe stabilire margini precisi: non si sa se l’Imu sarà in due o tre rate. Non si sarà se sarà una una-tantum o una tassa permanente, nel qual caso si andrebbe a creare una patrimoniale fissa annuale su un dato completamente sbagliato. L’imu si applica anche sulle proprietà agricole e in una regione come il Lazio, annienterà l’economia agricola già in grande difficoltà. Sarebbe anche importante capire la destinazione della quota di Imu che sarà riassorbita dallo Stato e quale parte sarà invece destinata alle attività comunali.



Condive la preoccupazione dei sindaci? L’Imu strangolerà i proprietari degli immobili?

I comuni hanno sempre avuto l’Ici, che è stata eliminata sulla prima casa e ora viene ripristinata sotto forma di Imu. Ora, l’obiettivo dei comuni dovrebbe essere quello di recuperare quanto meno le stesse somme ottenute con Ici: questo è motivo di grande sovraccarico per i proprietari di immobili. Oltretutto, non essendo state regolarizzate le rendite, questa situazione penalizzerà i proprietari di immobili che hanno una rendita non rapportabile al valore commerciale.



 

L’Imu è secondo lei una tassa equa?

Assolutamente no. Il mercato del mattone nel Lazio è in rapidissima riduzione: il calo a Roma si attesta al 25%. La provincia di Frosinone è colpitissima, con una decrescita intorno al 40%. Le attività legate ai grandi appalti, paradossalmente, quelle dai cinque milioni di euro in su sono in grande espansione mentre le piccole e medie imprese soffrono la crisi, aggravata dalle tasse inique come l’Imu.