I cittadini laziali sono i più tartassati dalla tasse rispetto al resto delle regioni dello stivale. Gli abitanti delle regione sborsano 440 euro in più in tasse regionali. I dati sono stati diffusi dal Ministero dell’Economia sulla base di elaborazioni dell’Agenzia delle entrate e sulle ultime dichiarazioni dei redditi. Cifre che fanno rabbrividire e che sono giustificate dal ripianamento dei debiti. Ed è di pochi giorni fa la notizia che il Comune di Roma potrebbe lasciare senza paga i 26mila dipendenti comunali. Roma Capitale, ha infatti, debiti per 1 miliardo e 450 milioni. IlSussidiario.net ha intervistato Gianluigi Bizioli, professore di Diritto tributario ed esperto di federalismo fiscale dell’Università di Bergamo.




Qual è la giustificazione per questa tassazione record?

Durante il governo Berlusconi, il Ministro dell’Economia Tremonti aveva commissariato il reparto sanitario di cinque regioni del sud Italia ma quella che presentava il deficit maggiore era il Lazio: 1 miliardo e 200 milioni di buco. Un insieme di concause che risalgono ancor prima della giunta Storace e che devono essere ritrovate in varie ragioni, dalla mal gestione all’inefficienza. Si sono quindi verificati dei provvedimenti, diciamo ad hoc, per l’aumento dei tributi locali, in particolare Irap e addizionali regionali passate dall’1,70 all’1,76%. 



Anche il fatto di essere Capitale può incidere?

Certamente. Roma essendo capitale ha delle spese di maggiori. Consideri solo i sei milioni di abitanti e le gestione dei flussi turistici che arrivano a in città per visitare il suo grandissimo patrimonio culturale che comunque va amministrato.

Il Decreto Salva – Italia varato da Monti prevederà maggiori aumenti in fatto di tasse per la Regione Lazio?

Il Decreto Salva – Italia ha aumentato in maniera sensibile l’imposizione patrimoniale, cioè l’Imu che andrà nelle casse dei comuni. Aumenti che probabilmente andranno a far fronte ai tagli statali che colpiranno i comuni. Mentre Irap e addizionali regionali aumenteranno con tutta probabilità, ma solo nel 2013.



Il Lazio risulta anche la seconda regione, dopo la Lombardia, per reddito. La dichiarazione media, nel 2010, è di 21.720 euro a persona.

C’è un motivo ben preciso: la Regione Lazio è quella con una media degli stipendi dei dipendenti pubblici più alta in assoluto. A Roma sono concentrati tutti gli uffici dirigenziali e ministeriali. Si pensi alla Corte di Cassazione o, di diverso tipo, alla Corte Costituzionale. Il Lazio non è in testa per reddito d’impresa ma per redditi da lavoro dipendente, collegati alla moltitudine di quelli impegnati nella pubblica amministrazione e negli Organi Costituzionali.

 

Quindi, non è un discorso legato a regioni più o meno “oneste” che, cioè, dichiarano in proporzione a ciò che guadagnano?

Non vedo un necessario collegamento fra la consistenza media dei redditi e le percentuali di evasori.