Inaugurazione con incidente per la nuova linea della metro B1 di Roma. La tratta che collega le fermate di Bologna e Conca d’Oro è rimasta ferma per 40 minuti, a poco più di 24 ore dal taglio del nastro con il sindaco Gianni Alemanno e l’assessore alla Mobilità, Antonello Aurigemma. Lunga 3,9 chilometri, la metro blu è in grado di trasportare 24mila passeggeri l’ora in un’area della città vasta come Bologna. Ilsussidiario.net ha intervistato il professor Roberto Zucchetti, presidente e amministratore delegato del gruppo Clas, per chiedergli di inquadrare quanto avvenuto nella situazione dei trasporti pubblici locali in Italia.
Professor Zucchetti, è normale che la linea metropolitana si guasti a due giorni dall’inaugurazione?
Si tratta di un inconveniente che in teoria non dovrebbe verificarsi perché prima dell’apertura c’è stato un lungo pre-esercizio, dove per diverse settimane l’infrastruttura ha funzionato senza passeggeri per essere sicuri di accorgersi di tutte le eventuali anomalie. E’ necessario quindi che Atac fornisca al più presto una spiegazione ufficiale del perché la linea non ha funzionato, come mai avendo svolto i collaudi questo difetto non è emerso per tempo e che cosa pensa di fare per evitare che si ripeta in futuro. Le cause dell’incidente potrebbero essere del resto le più svariate.
Quindi il punto è come Atac sarà in grado di rispondere …
Sì, è dalla qualità di queste risposte che capiremo se il sistema del trasporto pubblico locale in Italia è buono o meno, e soprattutto se l’azienda è in una condizione di migliorare o aspetta fatalmente che le cose vadano bene, subendo i danni come qualcosa di inevitabile. Questo è il metodo della qualità, che richiede un continuo miglioramento lavorando sugli errori e sugli inconvenienti.
Di chi è la colpa per quanto è avvenuto?
Dobbiamo uscire dal moralismo. Non possiamo, ogni volta che c’è un guasto, chiederci di chi è la colpa perché a volte la colpa non c’è. Le cose hanno delle cause, se vogliamo migliorare la nostra tecnologia dobbiamo riflettere su queste ultime e cercare delle soluzioni.
Ma non esiste anche un aspetto di responsabilità?
Sì, ma se impostiamo la questione in termini di colpe, succede che chi ha causato l’inconveniente si nasconde perché viene messo sotto accusa. E così l’azienda riesce ad avere meno consapevolezza dei suoi punti deboli e a migliorarsi. Spostare l’attenzione dall’accusa moralistica di chi è stata la colpa alla problematica tecnica di quale è stata la causa e come posso fare perché venga rimossa in futuro, ci mette in una dinamica positiva. In un’azienda, sia essa pubblica o privata, è importante avere un atteggiamento positivo nei confronti delle difficoltà e degli stessi incidenti che purtroppo si verificano.
Al di là dell’incidente, ritiene che il sistema delle metropolitane di Roma sia adeguato?
Basta guardare ai chilometri di metropolitana che hanno le altre capitali europee e la risposta è automatica: siamo terribilmente indietro. La metropolitana è il mezzo di trasporto in assoluto migliore che esista, in quanto porta grandi quantità di persone, con grandissima sicurezza e tempi estremamente contenuti. E’ il modo migliore per muoversi nelle grandi città. La linea B1 migliora quindi il servizio offerto ai cittadini di Roma, ma non basta certo a rispondere alla domanda di trasporti da parte della città.
Perché Roma è rimasta così indietro?
Il sottosuolo di Roma è un museo, non si può fare un metro senza trovare materiale archeologicamente prezioso. Occorre tenere conto anche della particolare orografia della città, che è costruita su colli e su valli, a differenza di Londra o Parigi che si trovano in pianura. L’Urbe ha quindi delle difficoltà oggettive, che non rendono però la metropolitana né inutile né superflua, bensì solo più difficile. L’Italia inoltre ha avuto meno soldi per realizzare le infrastrutture di trasporto a causa di uno squilibrio nella finanza locale.
In che senso?
Le grandi città metropolitane all’estero hanno un’autonomia finanziaria che da noi non ha neppure la Capitale. Tutto dipende dallo Stato, la metropolitana ha un costo d’investimento che nessuno può permettersi in autonomia e siamo rimasti quindi molto più indietro degli altri.
In quanto a metropolitane, Roma è il fanalino di coda in Europa?
A parte Istanbul che è messa peggio perché non ha la metropolitana, il confronto tra Roma da un lato e Parigi, Londra, Berlino, Lisbona e Madrid dall’altra risulta molto penalizzante per l’Italia.
(Pietro Vernizzi)