Deve ancora vedere la luce ma già scalda gli animi di comitati di cittadini e di ambientalisti. Anzi. Per ora è stato fatto il bando ma non è ancora dato sapere quale sarà la ditta che si occuperà dei lavori. Stiamo parlando della “Super Pontina” che comprenderà il viadotto di 16 chilometri della A12- Tor dè Cenci, motivo del contendere. I numeri sono già tutti noti e parlano chiaro: 500 milioni il costo totale dell’opera, 45 milioni solo per la progettazione, 15mila le auto che ogni giorno percorreranno quel tratto di strada.
Per ora sei aziende hanno aderito al bando preliminare indetto per costruzione della mini autostrada. La costruzione del tratto di bretella dovrebbe far parte di progetto più ampio da 2,8 miliardi di euro, di cui il 40% pubblici e che prevede la realizzazione di 99 chilometri di autostrada sino a Latina compresi i 31,5 chilometri della Cisterna- Valmontone, oltre a 46,2 chilometri di viabilità secondaria.
Il movimento “No Corridoio”, presieduto da Gualtiero Alunni ha manifestato contro l’opera a piazza Porta Pia, presso il ministero delle Infrastrutture. Insieme al movimento di Alunni, sono scesi in piazza esponenti di Legambiente e di alcuni comitati che si battono per la difesa dell’ambiente. Partendo dal presupposto che l’opera che Governo e Regione vorrebbero costruire rappresenta un danno per l’economia di quelle aziende agricole che sorgono sui terreni che dovrebbero essere interessati dal progetto, a preoccupare maggiormente gli ecologisti è la salvaguardia dell’ambiente, minacciato dallo sventramento del Parco Regionale di Decima-Malafede, e dall’impatto che il cantiere e l’opera avrebbero sull’area golenare del Tevere e sulla Riserva Statale del litorale Romano. La proposta degli ecologisti è quella di creare un sistema di trasporto compatibile, che incentivi il mezzo pubblico, da riorganizzare lungo la Via Pontina attraverso, magari, la costruzione di una metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea, il raddoppio del binario linea Nettuno-Roma e il ripristino delle corse sulla linea ferroviaria Roma-Latina.
“Certe convinzioni dei verdi italiani, dice Andrea Boitani, Professore ordinario della Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie ed assicurative all’Università Cattolica di Milano, sono a dir poco limitate.
Per loro l’unica soluzione reale è costruire una metropolitana o una ferrovia, cosicchè nessuno usi più l’auto. Ritenere che in quella zona sia meglio non fare un collegamento autostradale, intelligente, per snellire il traffico da Roma a Pomezia è ridicolo. E’ un tratto molto trafficato, soprattutto in estate da chi si reca nelle località marine a sud di Roma. Se, oltretutto, il tratto è costruito in modo intelligente si potrebbe pure pensare ad eliminare la vecchia Pontina o, magari, restituirla alla campagna”.
L’impatto ambientale, come dice Legambiente, sarebbe davvero notevole poichè si tratta di terreni rurali. “Ormai tutto quel territorio, ironizza Boitani, è adibito a campagna e, francamente, non vedo come possa essere possibile costruire un autostrada in un centro abitato”. Il costo non è esorbitante? “ Una ferrovia ad alta velocità- dice Boitani- costa anche 25 milioni a chilometri, mi sembra meno di quanto previsto per questo tratto di bretella.”. L’unico nodo da controllare, per Boitani, è che la gara d’appalto si svolga nella più completa trasparenza e che non venga affidato ad una società di comodo per qualche diritto acquisiti.