Aula Giulio Cesare di nuovo occupata e un accenno di rissa. Non si contano più le proteste del gruppo consigliare del Pd. Il tema è sempre lo stesso, la privatizzazione di Acea che muove gli animi e più di una volta ha scatenato risse e occupazioni. Dopo che martedì era mancato il numero legale per l’approvazione di alcuni emendamenti, causa assenza di alcuni esponenti della maggioranza, ieri c’è stata una accelerata con il voto di un nuovo maxiemendamento firmato dal capogruppo del Pdl Federico Guidi. Il tomo, di fatto, inserisce la Acea SpA nell’holding capitolina e, nella seconda modifica, introduce la possibilità che venga ceduta una quota del 21% della multiutility, in via privilegiata e prioritaria, a Cassa Depositi e prestiti affossando così i sub emendamenti precedentemente presentati dall’opposizione.



Da qui l’occupazione dell’Aula consiliare del Campidoglio e l’occupazione degli scranni della Giunta da parte dei consiglieri di opposizione con cartelli di protesta: ”Alemanno calpesta la democrazia, no alla svendita” e, immancabile, la relativa sospensione della seduta. La conferenza dei capigruppo, convocata subito dopo, non è servita a calmare gli animi e, nel primo pomeriggio,  dopo che l’opposizione ha presentato 15mila emendamenti, il presidente Marco Pomarici ha deciso di chiudere, questa volta definitivamente, i lavori. Oggi l’assemblea capitolina, come da calendario, è convocata dalle 10 alle 17.



“Ricominceremo tutto daccapo – dice Federico Guidi, presidente della Commissione Bilancio-  e inizieremo a votare i 15mila sub emendamenti dell’opposizione in rigoroso ordine”. “Si tratta di una nuova forzatura di Alemanno- controbatte invece Marco Miccoli (segretario romano del Pd)- che non si è mai fatto vedere in aula quando venivano votati emendamenti sulla questione Acea. Di fatto, il Sindaco ha intimato ai consiglieri del Pdl di votare il maxiemendamento, minacciandoli di dimettersi e di sciogliere la Giunta con un anno di anticipo. Ieri si è verificato anche un episodio veramente sgradevole: il consigliere Guidi ha bloccato fisicamente un commesso che tentava di portare in segreteria generale i vecchi sub emendamenti che avevamo presentato. Da qui è nata pure una rissa”.



L’opposizione ha presentato un ricorso al Tar contro la sospensione della discussione di alcuni ordini del giorno, ritenuti prioritari rispetto all’approvazione del maxiemendamento presentato ieri. “E’ una cosa vergognosa- ribadisce Umberto Marroni (capogruppo del Pdl)- l’emendamento presentato è stato modificato già due volte nottetempo e creato appositamente per far decadere e non permettere la discussione dei nostri”. Il Pd si oppone alla privatizzazione di Acea per tre ragioni: il referendum che un anno fa ha portato un milione e duecentomila cittadini a votare “no” alla proposta di privatizzazione dell’acqua pubblica; il valore di borsa di Acea è ai minimi storici e “sarebbe una specie di regalo al miglior offerente”; si rischia di perdere il controllo della prima voce industriale di Roma “cedendola ai privati”. Di tutt’altro avviso Guidi e la maggioranza: “Noi non intendiamo privatizzare Acea: Roma Capitale, anche cedendo il 30% delle quote, continuerà a mantenere il pieno controllo pubblico dell’azienda, avendo ancora cinque consiglieri su nove. Inoltre, esistono i patti parasociali che impediscono ai privati di poter votare per più dell’ 8% delle quote in consiglio di amministrazione. Quindi, l’acqua rimane pubblica: questa operazione va fatta per obbligo di legge, altrimenti Roma Capitale rischierebbe di dover pagare una multa da 50 milioni di Euro”.