Incidente sfiorato a Fiumicino, fortunatamente non si è avuta alcuna complicazione. Un Cessna privato per uso turistico ha sbagliato rotta al momento del decollo. Subito individuato dai radar, gli addetti ai servizi di sicurezza per precauzione hanno obbligato due voli di linea in fase di atterraggio a riprendere quota in attesa che il Cessna liberasse lo spazio aereo. Sono in corso indagini per capire la causa reale dell’episodio, ma secondo Oliviero Baccelli contattato da IlSussidiario.net, non si può accusare Fiumicino di non avere sufficiente copertura di sicurezza. “L’ente di controllo degli aeroporti, l’Enav, è un ente nazionale e su scala nazionale. I parametri di sicurezza sono gli stessi per tutti gli aeroporti e dopo la strage di Linate del 2001 si è dato vita a un massiccio riordino di tutte le procedure di sicurezza in modo approfondito. L’episodio in questione” aggiunge “è alquanto anomalo e degno di indagini accurate”. Piuttosto, Baccelli ci tiene a sottolineare che, sicurezza a parte, il fatto che a Fiumicino vada avviata al più presto tutta la fase di rinnovamento perché oggi “l’aeroporto è ben al di sotto degli standard europei e i consumatori, cioè i passeggeri, concordano nel ritenerlo inadeguato sotto ogni aspetto”.



L’episodio che ha coinvolto l’aereo da turismo e un segnale che la sicurezza a Fiumicino non è adeguata?

Direi proprio di no. L’ente di controllo è nazionale e opera su scala nazionale. Non ci sono gestori locali, i parametri sono gli stessi per tutti gli aeroporti, l’ente preposto è sempre quello in ogni caso e cioè l’Enav. Non mi sento di dire che ci sia un gap a Fiumicino dal punto di vista della sicurezza.



Non è forse un caso però che in questo tipo di episodi siano spesso coinvolti i piccoli aerei da turismo. 

A dire il vero è decisamente raro perché dopo il tragico incidente di Linate del 2001 tutti i parametri rispetto alla compatibilità dei voli privati con quelli commerciali sono stati rivisti in maniera drastica. C’è stata molta attenzione perché quella di Linate fu una autentica strage. Le falle che erano state scoperte di vario tipo ad esempio la segnaletica a terra o certe procedure che non davano garanzie sono state tutte riviste in maniera massiccia.

Dunque possiamo stare tranquilli sulle procedure di sicurezza di Fiumicino. 



Dico di sì, e perciò da questo punto di vista questo episodio non è una cosa normale. In Italia si è fatto moltissimo per la sicurezza, l’episodio drammatico di Linate ha fatto rendere conto della gravità della situazione tanto da rivedere le procedure in modo completo, sicuro e restrittivo

Si parla però in questi ultimi tempi con  sempre maggior insistenza della necessità del nuovo scalo di Fiumicino. Cosa non funziona in quello attuale?

Che la situazione attuale di Fiumicino sia problematica su questo non c’è alcun dubbio. L’aeroporto è stato frutto di una serie di stratificazioni nel corso degli anni neanche bene coordinate fra loro e quindi l’idea che possa rimanere tale e quale come adesso nei prossimi anni è assolutamente da scartare. 

In che modo si sta procedendo per far ciò?

Ci sono ingenti investimenti in ballo, forti sviluppi che vengono messi sotto studio: questo è assolutamente significativo  e servirà per avvicinare Fiumicino agli standard europei perché  adesso è davvero molto al di sotto degli standard.

In che senso?  

Gli standard europei erano legati all’importo degli investimenti relativamente al numero dei passeggeri perché l’aeroporto si trova a livelli dove una serie incredibile di rinvii degli investimenti ha reso tutto difficoltoso. Il problema è tutto lì: attuare in modo graduale per fasi questo ampliamento e questa sua sistemazione interna evitando quella sensazione di patchwork che dà adesso Fiumicino.

In che modo ritiene sia il caso di procedere?

Investimenti di sostanza, ma fatti in maniera graduale perché lo scalo tenga rispetto alle previsioni di crescita che sono assolutamente importanti. L’aeroporto è rimasto anche in balia a una serie di problematiche legate alla regolamentazione con Ciampino e con Viterbo, temi che hanno dato molta incertezza a Fiumicino. Invece la cosa migliore per questo scalo è che rimanga lui lo scalo di Roma senza trasferire il traffico altrove.

Quali i principali interventi da affrontare?

Una serie di terminal differenziati per tipologia di clientela, per cominciare. Una volta chiarito questo c’è da cominciare rapidamente perché così come è assolutamente disastrosa la situazione. La qualità del servizio, dell’accoglienza, dei trasporti, insomma i consumatori concordano nel definirlo un aeroporto inadeguato sotto ogni aspetto.

Si parla di tempi che arriveranno al 2044, è così?

Quella è la data in cui scade la concessione della società che ha in gestione Fiumicino. Stanno presentando un master pan con questo orizzonte temporale perché è quello della concessione. Poi è logico che avvenga per fasi funzionali e che partono dalle principali problematiche che sono appunto i traffici delle compagne di tipo tradizionale, l’integrazione tra la parte aerea e quella a terra intesa come stazione ferroviaria e aero stazione, poi il terminal nord e così via.