Danilo Calvani, uno dei leader del movimento dei Forconi, ha preso la parola a piazza del Popolo a Roma: “Questa classe di mafiosi, corrotti, delinquenti sta distruggendo il nostro Paese. Ma noi siamo migliori di questa gente. Per questo il 9 dicembre è iniziata la liberazione del Paese da questi parassiti”, ha detto. “Hanno detto che noi siamo i violenti, ma i violenti stanno a 600 metri da noi”. Durante l’intervento, la folla riunita ha rivolto molti insulti anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Lo stesso Calvani si è detto convinto del fatto che il Capo dello Stato “non rappresenti molti italiani”.
Anche i militanti di estrema destra di CasaPound hanno preso parte alla manifestazione in piazza del Popolo, riconoscibili dalle maschere tricolori. Qualcuno porta anche un cappio al collo per ricordare i tanti suicidi causati dalla crisi economica: “Casapound ha partecipato alla protesta fin dal primo momento e abbiamo fornito anche una piattaforma di rivendicazioni, tra cui la richiesta di scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne, il congelamento dei pignoramenti di Equitalia per almeno un anno e il congelamento del debito pubblico in mani estere”, ha spiegato Adriano Scianca, responsabile culturale di Casapound. Sulla stessa linea il commento di Simone Di Stefano, vicepresidente del movimento politico: “I partiti di opposizione lascino le Camere e si torni al voto”, ha detto, spiegando di essere scesi in piazza “senza simboli politici. Vogliamo una piazza allegra e pacifica”.
“Andremo avanti con i presidi e le proteste finché questa classe politica non se ne andrà”, ha detto Danilo Calvani ai giornalisti che gli hanno rivolto qualche domanda a piazza del Popolo, dove è in corso la manifestazione. “Qui ci sono persone che hanno votato tutti i partiti, di destra e di sinistra, e che non si sentono più rappresentati da questa classe politica. Non vogliamo più mafiosi e corrotti nel Parlamento”, ha aggiunto il numero uno del movimento, il quale ha detto di non vedere “alcuna infiltrazione. Qui ci sono solo bandiere italiane. I veri infiltrati sono quelli in Parlamento e parlo di Alfano, Letta, Bindi, Formigoni e gli altri. E’ una cosa chiara ed evidente a tutti”.
Anche il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, ha commentato le proteste di queste settimane in tante città italiane: “Soprattutto le istituzioni politiche – ha detto – devono ascoltare il grido di dolore della piazza, un disagio che è reale nella nostra società. Dall’altra parte ci deve essere uno spirito costruttivo per non protestare solo in modo civile ma fare anche delle proposte”.
E’ arrivato verso le 15 a piazza del Popolo anche Danilo Calvani, leader dei “duri” del movimento dei Forconi, accolto da una vera e propria ovazione da parte delle ormai oltre mille persone che si sono radunate nel centro della capitale. Dopo aver salutato i presenti, Calvani è andato ai lati della piazza per parlare con le forze dell’ordine che presidiano la zona e tranquillizzarle. Alla manifestazione dovrebbero partecipare alcuni attivisti legati all’ala dei Forconi guidati dal siciliano Mariano Ferro, il quale ha parlato di una “grande amarezza” per la spaccatura del fronte della protesta: “Ma lo confermo, abbiamo fatto bene a non andare a Roma oggi. La destra sta cercando di strumentalizzarci e io non presto il fianco agli estremisti di Casa Pound”, ha detto, aggiungendo che “se Berlusconi davvero vuole dimostrare di essere d’accordo con la nostra protesta, lo può fare. Ma penso che anche lui stia cercando di cavalcarla protesta e noi, credetemi, non siamo fessi da consentirglielo”.
Stanno via via arrivando i partecipanti alla manifestazione organizzata in Piazza del Popolo a Roma dal Coordinamento 9 dicembre. In una città blindata per l’occasione, “bisogna vigilare che non ci siano infiltrazioni o strumentalizzazioni”, ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, intervenuta ai microfoni di Radio24. “È un momento molto complesso per il Paese – ha aggiunto la Guardasigilli – ma ho fiducia nella professionalità delle forze dell’ordine e anche nella consapevolezza della gente che scende in piazza sulla situazione di grande difficoltà che stiamo vivendo”. Intanto il leader dei Forconi siciliani, Mariano Ferro, dopo aver fatto sapere che non prenderanno parte alla protesta di oggi in centro, ha annunciato che invece arriveranno nella capitale domenica pomeriggio: “Domani mattina ho appuntamento alla Questura di Roma per concordare il luogo – ha detto Ferro – Dopo la mattinata in Piazza San Pietro ci sposteremo in qualche centrale piazza della capitale e staremo lì, in presidio permanente e ci staremo ad oltranza. Passeremo il Natale lì e temo anche il capodanno. Ma sarà qualcosa di toccante, pacifico ovviamente. Un presidio con le famiglie ed i bambini”.
Dopo le tensioni a Perugia, dove una quarantina di persone dirette a Roma ha tentato di prendere un treno senza pagare il biglietto, altri manifestanti del Comitato “9 dicembre” sono da questa mattina in presidio davanti alla sede della Banca d’Italia a Perugia. I dimostranti, qualche decina, hanno mostrato uno striscione con la scritta “Papa Francesco-Evangelii Gaudium-Questa economia uccide”. Sembra che a breve una delegazione dei contestatori inconterà la dirigenza dell’istituto bancario per spiegare i motivi della protesta. A Lecce, invece, sono stati organizzati due presidi stradali che stanno creando disagi alla circolazione: il primo è sulla statale Lecce-Maglie all’altezza del centro commerciale Leclerc, mentre il secondo verso la fine della statale Brindisi-Lecce, all’ingresso della città.
“E’ legittimo manifestare, ma è necessario tenersi lontani da ogni forma di violenza. Insieme alla Prefettura e alle forze dell’ordine stiamo lavorando per avere l’assoluta garanzia della sicurezza: io ho espresso il mio totale dissenso a accampamenti notturni nelle piazze della città”. A dirlo è il sindaco di Roma, Ignazio Marino, il quale ha ribadito che “è giusto manifestare ma non si possono permettere accampamenti notturni nella capitale d’Italia: i romani hanno il diritto di vivere la loro città e non vedere ogni giorno deteriorata la loro qualità di vita”. In tutti i casi secondo il sindaco la capitale “è una città che ha dei costi sociali ed economici diversi da altre città. Il fatto che studenti e persone che vivono profondi disagi sociali vogliano manifestare nella capitale, sotto il Parlamento, è assolutamente legittimo, e anzi dobbiamo ascoltare con urgenza le loro ragioni e cercare di intervenire sulle situazioni di maggiore sofferenza”. Intanto, a poche ore dalla protesta in piazza del Popolo, si sta svolgendo al Viminale la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. All’incontro partecipano anche i vertici delle forze dell’ordine e dell’Intelligence per fare il punto sulle proteste.
Roma blindata da questa mattina in vista dell’arrivo dei Forconi da tutta Italia. La protesta si sposta nella capitale, a piazza del Popolo, dove dalle 15 in poi sono attese circa 15mila persone: “Stiamo ricevendo adesioni da gente che ha scaricato quei leader contrari al sit-in di domani. In piazza domani avremo più persone di quanto ne pensavamo”, ha detto il leader dei “duri” Danilo Calvani, colui che pochi giorni fa aveva lasciato un comizio a bordo di una Jaguar. Ai Forconi si uniranno anche i militanti di estrema destra di Casa Pound, guidati da Simone Di Stefano, il vicepresidente arrestato e condannato nei giorni scorsi per aver preso una bandiera dell’Unione europea. Dall’altra parte, c’è invece la parte “dialogante” dei contestatori, quella guidata da Mariano Ferro, il quale ha annunciato che in molti non sbarcheranno oggi nella capitale, ma solo nei prossimi giorni e in modo decisamente diverso: “La protesta pacifica comincia dal Papa – ha detto – La data è domenica 22. Poi resteremo a Roma. Chiederemo una piazza alla questura per una protesta in forma statica. È molto probabile che passeremo il Natale a Roma, sto lavorando per concordare con il questore di Roma la piazza da comunicare”. In attesa di vedere cosa accadrà a Roma, qualche tensione è stata registrata stamattina presso la stazione ferroviaria di Pisa, dove alcuni militanti dell’ala dura, diretti a Roma, hanno bloccato per poco più di un’ora il treno sul quale viaggiavano rifiutandosi di pagare il biglietto.
I Forconi arrivano a Roma. Dopo aver organizzato presidi, blocchi e proteste in tutta Italia, soprattutto a Torino dove nei giorni scorsi sono stati registrati numerosi scontri, i manifestanti si riuniranno nella centrale piazza del Popolo della capitale verso le ore 15. Alla protesta “non parteciperà nessuna espressione politica, non vogliamo nessuna bandiera politica, né di destra né di sinistra”, ha detto all’Adnkronos Danilo Calvani, uno dei portavoce del Coordinamento 9 dicembre. Ma non tutti sono d’accordo, tanto che il fronte siciliano non si muoverà: “Non parteciperemo alla protesta di piazza de Popolo – ha detto Mariano Ferro, leader dei Forconi siciliani – poiché la piazza è tropo politicizzata. Ha preso una connotazione politica. Ma noi ribadiamo la necessità che l’attuale governo si dimetta se non dà risposte urgenti alla crisi e che non siano solo il bonus bebè e lo sconto sulle assicurazioni”. Al presidio di piazza del Popolo ha annunciato la sua partecipazione anche CasaPound che ha dato appuntamento ai suoi aderenti alle 15 in via Napoleone III per raggiungere poi il sit-in dei Forconi. Sul versante dei provvedimenti per la viabilità, come ha fatto sapere l’Agenzia per la mobilità di Roma, “entro le 14 saranno rimossi tutti i veicoli eventualmente ancora in sosta sulla stessa piazza del Popolo, in via Gabriele D’Annunzio e sulle rampe della piazza”. Scatterà alle 14 anche la deviazione delle linee 117, 119 e 590. In dettaglio: “La linea 117 in arrivo da San Giovanni percorrerà via Due Macelli, via Propaganda, via della Mercede, via delle Convertite e via del Corso. Stesso percorso anche per la 119, mentre la 590 diretta a Cinecittà sarà deviata per via Ferdinando di Savoia, via Maria Adelaide, via della Penna, passeggiata di Ripetta e piazza Augusto Imperatore. I bus diretti a piazza Risorgimento, da via Veneto proseguiranno per piazzale Flaminio, via Luisa di Savoia, via Giovan Battista Vico, via Azuni e ponte Matteotti”. Ai presidi di protesta dei Forconi, domani si aggiungerà anche il corteo indetto dai “Movimenti per l’abitare” da piazza dell’Esquilino a piazza Indipendenza. La manifestazione sfilerà dalle 16,30 su piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, piazza Vittorio, viale Manzoni, via Giolitti, piazzale di Porta San Lorenzo, via Tiburtina, piazzale Aldo Moro, viale dell’Università, viale Castro Pretorio e via San Martino della Battaglia, sino a raggiungere piazza Indipendenza. Deviazioni o limitazioni in questo caso coinvolgeranno i tram delle linee 5 e 14 e diciassette linee bus: 16, 38, 70, 71, 75, 85, 92, 105, 140, 217, 310, 360, 492, 590, 649, 714, 717.