Ieri, al termine dell’udienza generale, Papa Francesco ha salutato un gruppo di dipendenti dell’Idi – Istituto dermopatico dell’Immacolata -, auspicando che “quanto prima si possa trovare una positiva soluzione in una situazione così difficile”. E proprio nella notte, nella sede della Provincia Italiana della Congregazione dei Figli dell’Immacolata – ente gestore – è stato raggiunto un accordo tra il Gruppo e i sindacati, che archivia la procedura di mobilità aperta per 405 dipendenti (su 1.500 totali). Al tempo stesso vengono previste una serie di misure per il contenimento della spesa e il rilancio delle strutture Idi, San Carlo e Villa Paola. La dirigenza ha anche garantito il regolare pagamento degli stipendi mensili contrattuali a fronte dei regolari pagamenti concordati in sede regionale. La situazione, incandescente da diversi mesi, è definitivamente degenerata nelle scorse settimane, con l’arresto di padre Franco Decaminada, dal 2004 al 2011 consigliere delegato per l’Idi, accusato di appropriazione indebita per 4 milioni di euro ai danni delle strutture sanitarie e della Congregazione religiosa, mentre si indaga su altre somme distratte, per un “buco” totale di circa 14 milioni e un passivo di oltre 600.



Da lunedì 15 aprile, la proprietà e i sindacati si siederanno di nuovo a un tavolo, per rivedere con i responsabili delle strutture sanitarie e con il confronto sindacale, l’organizzazione del lavoro, gli orari, i turni e recuperare un livello apprezzabile di efficienza e mobilità interna. Inoltre sarà fornita ai sindacati tutta la documentazione, già richiesta, utile al prosieguo del confronto compresa la rendicontazione dettagliata della gestione delle risorse. Le parti si incontreranno con cadenza mensile per monitorare lo stato d’avanzamento del programma.



Il verbale di accordo prevede: riduzione significativa dei costi di tutte le spese per beni e servizi; conferma della già avvenuta eliminazione di tutti i superminimi o assegni ad personam del personale; congelamento di ogni elemento/voce retributiva derivante da accordi sindacali aziendali (le parti terranno due incontri di verifica, entro settembre e dicembre 2013); limitazione del ricorso delle prestazioni straordinarie ai soli casi essenziali che richiedono una prosecuzione lavorativa per garantire l’operatività sanitaria/clinica/chirurgica o diagnostica, ad ogni modo non monetizzabile (accantonamento monte ore); verifica in tempi brevissimi della possibilità e delle modalità per ricorrere a contratti di solidarietà per tutto il personale; disponibilità a favorire l’accesso al part-time; messa a riposo del personale che abbia maturato o maturi i requisiti pensionistici anche attraverso tutti gli strumenti che favoriscano l’incentivazione all’esodo.



È prevista altresì la verifica congiunta, da effettuarsi con serrati confronti in sede aziendale per garantire un equilibrio/coerenza fra: servizi da assicurare, efficienza, sicurezza, dimensionamento degli organici per singolo settore, ivi compresa l’attività libero professionale; individuazione e realizzazione di azioni mirate, in grado di ridare la giusta immagine di qualità dei servizi offerti, a garanzia della cittadinanza, dei pazienti e delle istituzioni; accordo per richiedere una cig in deroga almeno per quattro mesi per un numero massimo di 200 persone a rotazione a zero ore, previa verifica in sede aziendale.

 

(Marinella Bandini)