E’ testa a testa tra Ignazio Marino e il sindaco uscente della capitale Gianni Alemanno. Quando mancano poco più di due settimane alle elezioni comunali di Roma del 26 e 27 maggio, ovviamente continuano a fioccare i sondaggi dei vari istituti demoscopici. Molti di questi vedono al momento il candidato del centrosinistra in leggero vantaggio: Marino potrebbe infatti contare su un punto percentuale in più secondo Spincon (34,3% contro il 33,4% di Alemanno), mentre la rilevazione Tecné, effettuata per l’agenzia Omniroma, gli consegna addirittura due punti di vantaggio (35% contro il 32,9% del sindaco). A seguire tutti gli altri, vale a dire Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle (14,8%), Alfio Marchini (11,3%) e Sandro Medici (2,5%). Il sondaggio Tecnè evidenzia però anche l’importanza del voto disgiunto, un aspetto che alle urne di Roma potrebbe fare la differenza: Marino, infatti, si ritrova con 2,5 punti in meno rispetto al totale delle liste che lo sostengono (Pd 25,9%, Lista civica 5,8%, Sel 3,6%, Centro democratico 1%, Verdi 0,6%, Socialisti 0,6%). L’imprenditore Marchini, al contrario, la spunta con un 2,9% in più delle due liste che lo appoggiano. “I dati che noi abbiamo sono ancora migliori”, ha commentato lui stesso. “In questi sondaggi non emerge il dato più importante che è il voto disgiunto, cioè molta gente voterà per noi”. “Io faccio un appello – prosegue Marchini – perché il voto disgiunto consente agli elettori di poter indicare la loro preferenza nel consiglio comunale e scegliere quello che a loro avviso è il sindaco che può portare innovazione e rottura di quel sistema consociativo che bisogna spezzare”.



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