“Farò sparire da Roma il sistema delle raccomandazioni”. E’ il primo impegno di Marcello De Vito, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle a Roma, all’attacco contro gli sprechi e i privilegi delle ultime amministrazioni di Veltroni e Alemanno. “Pd e Pdl hanno sfasciato i conti pubblici, solo il Movimento 5 Stelle può essere rispettoso del valore delle istituzioni”.



Quali sono i maggiori punti su cui intende intervenire per “correggere” la rotta intrapresa da Alemanno?

Puntiamo a tagliare gli enormi costi e sprechi che ci sono in questa amministrazione, che ha 5 miliardi di spese correnti. Li reinvestiremo per lo sviluppo economico, dando lavoro alle piccole e medie imprese che sono il 97% delle aziende romane. Reinvestiremo inoltre nel sociale e assicureremo il reddito di cittadinanza. Mobilità e rifiuti sono due emergenze per la capitale.



Come sarà possibile intervenire concretamente con le poche risorse a disposizione?

Abbiamo un piano straordinario per trasformare la mobilità, dal momento che viene da 40 anni di politiche sbagliate: punteremo al miglioramento del trasporto pubblico locale, che in questo momento è utilizzato soltanto dal 28% dei romani. Realizzeremo metropolitane di superficie, tramvie, il city plan della ciclabilità e una politica diversa per l’ambiente. Quindi più rispetto per il territorio, stop alle costruzioni, riqualificheremo l’enorme patrimonio immobiliare del Comune di Roma, anche per risolvere le esigenze abitative. Metteremo inoltre in atto una diversa politica sui rifiuti, puntando alla differenziata spinta porta a porta e sul riuso e il riciclo.



Lei ha parlato anche di “un’azione sul bilancio e sugli enormi costi del Campidoglio”. A che cosa si riferiva in concreto?

Pd e Pdl rappresentano delle esperienze fallimentari, tanto a livello nazionale quanto a livello locale. A livello nazionale ci lasciano uno Stato con il 127% di rapporto debito/Pil, a livello romano una situazione finanziaria di dissesto con 13 miliardi di debiti, di cui 12 miliardi accumulati dal Pd di Veltroni con sei contratti derivati, che sono stati tenuti nascosti alla cittadinanza dal sindaco Alemanno. Sotto il sindaco Alemanno il debito è ulteriormente peggiorato di 1,07 miliardi.

Un buon risultato del M5S riprodurrebbe il rischio ingovernabilità anche a livello comunale?

Noi faremo meglio del 25% ottenuto a livello nazionale, arriveremo al ballottaggio e lo vinceremo. Pd e Pdl possono anche allearsi tra di loro, ma noi ci ritroveremo tutti i cittadini dalla nostra parte. Una volta superato il ballottaggio non ci sarà alcun rischio di ingovernabilità.

 

Se sarà eletto, seguirà in tutto le direttive di Grillo o cercherà di essere autonomo?

Le contesto questa domanda, perché parte da un presupposto che non è veritiero. Non c’è alcun diktat da parte di Beppe Grillo, e come movimento romano noi abbiamo deciso tutto da soli: il nostro programma, le nostre liste e le trasmissioni in cui andiamo. C’è una totale autonomia e un gruppo che ragiona e decide autonomamente.

 

Una volta entrati in Campidoglio rispetterete il valore di questa istituzione o punterete a delegittimarla?

A non essere rispettose del Comune di Roma e della sua cittadinanza sono state le precedenti amministrazioni, le quali hanno consegnato una città sull’orlo del fallimento. L’unico a poter rispettare l’istituzione del Comune di Roma è proprio il Movimento 5 Stelle, che informerà la cittadinanza di tutti i suoi provvedimenti, sarà trasparente, non farà mai più una “Parentopoli” in Atac e Ama come ha fatto il sindaco Alemanno. Coinvolgeremo i cittadini in modo partecipato per quanto riguarda il bilancio. I programmi triennali dei lavori pubblici saranno condivisi con tutti i residenti.

 

Riuscirete a far sparire da Roma il sistema delle raccomandazioni?

Gliel’ho appena detto, questo sarà il presupposto della nostra politica. Voi giornalisti non scriverete mai più di una nuova “Parentopoli” romana, né di assunzioni fatte a prescindere da un criterio di evidenza pubblica. Allo stesso modo, per i ruoli manageriali principali o apicali, non accadrà mai più che si scelgano come ha fatto Alemanno sette persone indagate o già condannate.

 

(Pietro Vernizzi)