A Roma si sfideranno al ballottaggio del 9 giugno Ignazio Marino e Gianni Alemanno. A ottenere più voti è stato il candidato del centrosinistra, con 512.720 preferenze e il 42,61%, seguito dal primo cittadino uscente della capitale fermo a quota 364.337 voti e il 30,28%. Terzo posto per il candidato del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito con 149.665 voti ottenuti e il 12,44%, seguito dall’imprenditore Alfio Marchini (candidato indipendente) al 9,49% con 114.169 preferenze, Sandro Medici al 2,23% con 26.825 voti e Alfonso Marra all’1,19% con 14.307 voti. Tra gli altri candidati sindaco che correvano in questa tornata elettorale per la città di Roma troviamo anche Edoardo De Blasio (Pli) allo 0,08%, Armando Mantuano (liste civiche) allo 0,06%, Valerio de Masi (Partito Italia Nuova) allo 0,03%, Stefano Tersigni (lista civica) allo 0,05%, Alessandro Bianchi (lista civica) allo 0,17%, Gerardo Valentini (lista civica) allo 0,08%, Luca Romagnoli (Fiamma Tricolore) allo 0,15%, Fabrizio Verduchi (lista civica) allo 0,09%, Matteo Corsini (lista civica) allo 0,07%, Angelo Novellino (lista civica) allo 0,07%, Giovanni Palladino (lista civica) allo 0,15%, Guido Saletnich (Forza nuova) allo 0,17% e Simone Di Stefano (CasaPound) fermo allo 0,60%.
Continua una tenue rimonta del candidato a 5 stelle De Vito che sfonda quota 100mila preferenze (101.609) e reggiunge la quota del 12,42%. Invece sostanzialmente invariato il distacco di 12 punti tra Marino (349.919 voti e 42,77%) e Alemanno (247.116 voti e 30,20 %).
Siamo quasi arrivati alla metà delle sezioni scrutinate e il risultato non sembra essere destinato a risevare sorprese. Ignazio Marino continua a perdere qualche decimo di punto percentuale, ma il principale antagonista Alemanno non guadagna terreno, anzi indietreggia a sua volta a favore del voto disperso tra gli altri candidati. Il Movimento 5 Stelle recupera qualche decimo, ma resta evidente il flop rispetto alle attese, anzi deve guardarsi le spalle dal rientro di Alfio Marchini fermo a 9,34%.
Lo scrutino arriva a 850 sezioni su 2.600 le operazioni procedono piuttosto a rilento, ma il trend è ormai consolidato. Ignazio Marino si attesta sul 43,04% con 156.014 voti mentre ad accedere al ballottaggio sarà quasi certamente il sindaco uscente Alemanno che con 109.324 voti a favore supera quota 30,16% e consolida leggermente il dato precedente. Aumenta il divario con il grillino De Vito che è al momento poco al di sotto delle 45.000 preferenze con il 12,41% dei voti.
Dopo 607 sezioni scrutinate su 2.600 (il 23,35% del totale), è sempre Ignazio Marino il candidato che ha ottenuto più voti: l’esponente del centrosinistra ha ottenuto fino ad ora 108.461 voti e il 43,05%, seguito dal sindaco uscente Gianni Alemanno a quota 75.842 voti e il 30,11%, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle al 12,62% (31.780 preferenze), il candidato indipendente Alfio Marchini all’8,99% (22.641 voti) e Sandro Medici al 2,27% (5.727 voti). Dopo Marino, ha parlato anche l’imprenditore Alfio Marchini: “Mi sembra una giornata molto bella – ha detto – anche se mancano ancora i dati ufficiali”. Il candidato sostenuto da due liste civiche ha definito l’attuale risultato “straordinario”, aggiungendo che “solo tre mesi fa abbiamo lanciato il nostro cuore e abbiamo messo un popolo in marcia. Abbiamo preso un impegno con chi ci ha votato e faremo una battaglia non urlata su legalità, amore per la città e regole chiare”.
Come riporta il sito del Comune di Roma, nella capitale sono state scrutinate 502 sezioni su 2.600 (il 19,31% del totale): in testa c’è sempre Ignazio Marino del centrosinistra con 87.678 voti e il 42,95%, seguito dal sindaco uscente Gianni Alemanno a quota 61.651 voti e il 30,20%, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle al 12,60% (25.729 preferenze), il candidato indipendente Alfio Marchini all’8,97% (18.305 voti) e Sandro Medici al 2,28% (4.657 voti). “Va rispettato il risultato di un candidato come Alfio Marchini che è molto radicato in questa citta’ e ha fatto un’ottima campagna elettorale”. A dirlo è Ignazio Marino durante una conferenza stampa. “Voglio ascoltare tutti e lavorare tutti insieme – ha aggiunto – per far rinascere la città. Dobbiamo uscire dalla palude che sembrava insuperabile, voltare pagina e andare avanti”.
A Roma sono state scrutinate 350 sezioni su 2.600 (il 13,46% del totale): in vantaggio c’è sempre Ignazio Marino del centrosinistra con 58.337 voti e il 43,09%, seguito da Gianni Alemanno a quota 40.874 voti e il 30,19%, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle al 12,55% (16.991 preferenze), il candidato indipendente Alfio Marchini all’8,84% (11.964 voti) e Sandro Medici al 2,36% (3.198 voti). Secondo la sesta proiezione dell’Istituto Piepoli per la Rai, invece, Marino è in vantaggio con il 42% delle preferenze, seguito da Alemanno con il 30,3%, De Vito al 12,3%, Alfio Marchini al 9,8% e Sandro Medici al 2,3% (campione della proiezione al 48,1%). “Sento il centrosinistra, come fa da cinque anni, che canta vittoria. Ma al ballottaggio è un’altra partita”. Queste le parole di Alemanno dal suo comitato elettorale.
Continua, seppur con estrema lentezza, lo spoglio delle schede elettorali a Roma: secondo i dati riportati dal Comune capitolino, dopo 201 sezioni scrutinate sulle 2.600 totali, il candidato del centrosinistra Ignazio Marino ha ottenuto al momento 30.540 voti, pari al 43,16%, seguito dal sindaco uscente Gianni Alemanno con 21.194 voti e il 29,95%. C’è poi Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle con 8.828 preferenze e il 12,48%, seguito da Alfio Marchini con 6.428 voti (9,08%) e Sandro Medici al 2,45% (1.734 voti). Intanto, secondo la quinta proiezione di Tecnè per Sky Tg24, Marino viene dato al 42,3%, Alemanno al 29,3%, De Vito al 13,5% e Alfio Marchini al 10,1%.
Iniziano finalmente ad uscire i primi dati di queste elezioni comunali romane. Secondo i dati pubblicati di recente dal ministero dell’Interno, dopo 131 sezioni scrutinate sulle 2.600 totali, in vantaggio risulta essere il candidato del centrosinistra Ignazio Marino con il 43,05%, seguito dal primo cittadino uscente Gianni Alemanno al 29,99%, da Marcello De Vito dell’M5S al 12,87%, Alfio Marchini al 8,74% e Sandro Medici al 2,44%.
“Emerge una grande affermazione di Ignazio Marino e soprattutto una grande bocciatura del sindaco uscente. Oltre il 70% dei romani ha espresso un giudizio negativo su questa amministrazione. Si tratta di un dato clamoroso, considerando i dati dei primi mandati in tutta Italia”. Queste le parole del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il quale ha commentato le recenti proiezioni. Sulla stessa linea anche il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra, che intervistato da Sky ha detto che “il Pd attualmente a Roma, secondo le proiezioni, si attesta al 26%, quindi è il primo partito della Capitale”. E’ intanto uscita la quinta proiezione dell’Istituto Piepoli per la Rai, che vede ancora in vantaggio Ignazio Marino al 41,4%, seguito da Gianni Alemanno con il 30,3%, Marcello De Vito dell’M5S al 12,8%, Alfio Marchini al 9,7% e Sandro Medici al 2,4%.
“Per me la partita è aperta. Bisogna combattere fino alla fine per il bene di Roma”. A dirlo è il sindaco uscente e candidato del centrodestra Gianni Alemanno, parlando alla stampa dopo le prime proiezioni. “Il dato importante – ha aggiunto – è che arriviamo comunque al ballottaggio, che non è il secondo tempo di una partita ma una partita tutta diversa. Ora serve grande mobilitazione”. Secondo l’ultima proiezione dell’Istituto Piepoli per la Rai, Alemanno si attesterebbe al 30,5%, preceduto da Ignazio Marino del centrosinistra al 41,2%.
E’ uscita la quarta proiezione di Tecnè per Sky Tg24: in vantaggio risulta essere ancora Ignazio Marino con il 41,7%, seguito da Gianni Alemanno con il 30,1%. A seguire c’è il candidato M5S Marcello De Vito al 12% e Alfio Marchini al 10,8%. “Questa campagna elettorale con l’astensionismo ci dice che c’è stata una stanchezza, nelle prossime due settimane si deve riaprire un dialogo con i cittadini – ha detto Silvio Di Francia del comitato di Marino – In questi cinque anni si è rotto qualcosa tra amministratori e amministrati”. “Immaginavamo che fosse probabile il ballottaggio – ha aggiunto – il vantaggio c’è ma non significa nulla, domani si deve ricominciare a lavorare”.
Nonostante il netto calo registrato a Roma dal Movimento 5 Stelle, almeno secondo le proiezioni di Piepoli e Sky rispettivamente per la Rai e per Sky, “aspettiamo a commentare dati più probanti, in ogni caso quello dell’M5S credo non si possa ritenere un flop”. Lo ha detto Massimo Marinelli, componente dello staff del candidato sindaco Marcello De Vito, alle telecamere di Sky. “La campagna elettorale – ha aggiunto – è stata affrontata senza mezzi, senza spendere un euro, senza alcun sostegno. I voti sono stati conquistati sul territorio uno a uno. Abbiamo uno zoccolo duro di consenso dal quale ripartiremo”. Intanto, al Grand Hotel del Gianicolo nella capitale, Marcello De Vito è stato bloccato dal proprio staff proprio quando era in procinto di rilasciare le prime dichiarazioni alla stampa. Gli è stato infatti consigliato di parlare “appena abbiamo qualche dato concreto in mano”.
Ignazio Marino ancora in vantaggio con il 40,3% anche secondo la terza proiezione Tecnè per Sky Tg24. Il candidato del centrosinistra è seguito da Gianni Alemanno con il 30,2%, Marcello De Vito all’11,4% e Alfio Marchini al 12,0%. Intanto, dopo la chiusura delle urne, il Ministero dell’Interno ha reso noti i dati definitivi relativi all’affluenza nella capitale: in queste elezioni comunali ha votato il 52,80%, un dato sceso sensibilmente rispetto alla scorsa tornata elettorale, quando l’affluenza era stata del 73,66%. Si è dunque recato alle urne il 20,8% in meno degli aventi diritto.
Dopo la terza proiezione di Piepoli per la Rai, è uscita anche la seconda effettuata da Tecnè per Sky Tg24: in vantaggio c’è sempre Ignazio Marino con il 42,3%, seguito da Gianni Alemanno con il 31,1%, Marcello De Vito al 12,2% e Alfio Marchini al 9,7%.
L’Istituto demoscopico Piepoli ha effettuato una nuova proiezione per Rai News24: come nelle due precedenti e come in quella di Tecnè per Sky, anche in questa terza rilevazione risulta essere in vantaggio il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino con il 40,8%, seguito dal primo cittadino uscente Gianni Alemanno al 31,2%, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle al 12,8%, Alfio Marchini (candidato indipendente) al 9,4% e Sandro Medici al 2,4%. La copertura è del 23,1% dei seggi. “Se il dato è questo, personalmente, registro che c’è un vantaggio ma occorre ancora prudenza, prudenza, prudenza”. Queste le parole di Silvio Di Francia, responsabile del coordinamento politico nel comitato elettorale di Ignazio Marino (Pd), riguardo le prime proiezioni degli istituti demoscopici.
Oltre a quelle Piepoli per la Rai, arrivano anche le prime proiezioni dell’istituto Tecnè per Sky: anche queste danno in vantaggio il candidato del centrosinistra Ignazio Marino con il 42,6%, seguito da Gianni Alemanno con il 28,3%, Marcello De Vito al 12,8% e Alfio Marchini al 11,4%. Era stato proprio il presidente di Tecncè, Carlo Buttaroni, a confermare su queste colonne (clicca qui per leggere l’intervista) che a Roma “è molto probabile che si finirà al ballottaggio, ma dopo il primo turno ci saranno due settimane in cui verranno determinati i nuovi equilibri politici. In molti si aspettavano per Marino una forza elettorale molto più cospicua rispetto a quella di Alemanno: così non è, quindi credo che i due candidati siano al momento in sostanziale parità”.
Una nuova proiezione dell’Istituto Piepoli per la Rai, con una copertura del 15,5%, conferma in testa il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino al 39,3%, seguito dal primo cittadino uscente Gianni Alemanno con il 31,4%. A seguire il candidato del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito al 13,5% e il candidato indipendente Alfio Marchini al 9,7%.
Gli staff dei vari candidati a sindaco di Roma hanno commentato la forte astensione registrata in queste elezioni, in cui si è recato alle urne solamente il 53% degli aventi diritto, addirittura il 20% in meno rispetto al 2008. “Come cittadini siamo colpiti dal dato sull’astensionismo”, ha fatto sapere Massimo Marinelli dello staff di De Vito dell’M5S. “Dato clamoroso che attesta la distanza tra cittadini e politica dei partiti tradizionali. Al momento non siamo in grado di fare altre dichiarazioni, commenteremo dati più concreti, il candidato sindaco De Vito parlerà più tardi. Ci stiamo tutti interrogando sul fenomeno dell’astensione e gli effetti che potrà avere. Aspettiamo dati concreti”. Il coordinatore del comitato elettore Alemanno sindaco, Andrea Augello, invece, accusa direttamente Marino: “L’elettore in questo momento aveva bisogno di un confronto serrato su temi reali e concreti. Invece, il muro di gomma di Marino contro il quale ci siamo misurati ha favorito l’astensionismo”.
A poco meno di un’ora dall’inizio dello spoglio, ecco arrivare la prima proiezione relativa alle elezioni nella capitale. L’istituto demoscopico Piepoli, nella proiezione per la Rai, vede in testa il candidato del centrosinistra Ignazio Marino al 39,2%, seguito dal sindaco uscente Gianni Alemanno al 32,2%. Secondo le prime proiezioni pubblicate da Rai Tre, inoltre, Giovanni De Vito del Movimento 5 Stelle sarebbe al 12,8%, seguito da Alfio Marchini al 9,5%.
Come Gianni Alemanno e Ignazio Marino, anche Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle aspetterà che i risultati siano più chiari prima i rilasciare dichiarazioni. Il candidato grillino si trova al momento in un’area riservata del Grand Hotel del Gianicolo, la sede scelta dall’M5S come comitato elettorale, e si prevede che parli intorno alle 18. Il Comitato di Alfio Marchini, invece, ha reso nota poco tempo fa la segnalazione di un elettore, secondo cui “in Via Carlo Tommaso Odescalchi, alla scuola Ilaria Alpi, presso il seggio numero 1478, nella tarda mattinata è accaduto un increscioso episodio. Un’anziana signora che si era recata a votare, chiedendo alcune informazioni si è sentita rispondere, presumibilmente dal presidente di seggio, con giudizi pesanti nei confronti del candidato sindaco Alfio Marchini”.
Affluenza in netto calo nella capitale, dove per queste elezioni comunali sembra che si sia recato a votare circa il 20% in meno degli aventi diritto rispetto alla tornata elettorale del 2008. Quando sono arrivati i risultati di 2.500 sezioni sulle 2.600 totali, infatti, l’affluenza alle ore 15 di oggi si attesta momentaneamente al 52,71%, circa il 21% in meno rispetto al 2008 (73,52%). Di fatto non si è recato alle urne un elettore su cinque di quelli che avevano invece espresso la propria preferenza nel 2008.
Chiusi i seggi, è ufficialmente iniziato anche a Roma lo spoglio delle schede per eleggere il nuovo Sindaco, la nuova Assemblea Capitolina e gli organi istituzionali dei Municipi (presidenti e consigli municipali). Il sindaco uscente, Gianni Alemanno, ha fatto sapere che aspetterà i risultati dello spoglio insieme a buona parte dei leader della coalizione a suo sostegno e al suo staff, mentre il suo principale avversario, Ignazio Marino, è atteso alle 18 presso il comitato elettorale. La scelta del candidato del centrosinistra per il Campidoglio, viene sottolineato dal comitato, è dovuta al fatto che Marino “intende commentare l’esito delle elezioni sulla base di dati concreti, e cioè quelli provenienti dalle urne”.
Anche nella capitale si è tornato a votare, nella seconda giornata di queste elezioni, dalle 7 alle 15, per eleggere il nuovo Sindaco, la nuova Assemblea Capitolina e gli organi istituzionali dei Municipi (presidenti e consigli municipali). Come nelle altre città, anche a Roma l’affluenza è notevolmente in calo rispetto alla precedente tornata elettorale: alle ore 22 di ieri, infatti, il dato era fermo al 37,69%, mentre alle amministrative del 2008, in cui si andava alle urne anche per le elezioni politiche, l’affluenza era stata del 57,18%. Andando ancora più indietro nel tempo, fino alle amministrative del 2006, sempre domenica alle 22 aveva votato il 46,97% degli aventi diritto. Le operazioni di scrutinio inizieranno oggi, lunedì 27 maggio, subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. In caso di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, si voterà invece domenica 9 giugno, sempre dalle 8 alle 22, e lunedì 10 giugno, dalle ore 7 alle 15, mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì, al termine delle votazioni. In queste elezioni sono 19 i candidati a contendersi il posto di primo cittadino, anche se la sfida principale sembra essere tra Ignazio Marino, per il centrosinistra, e il sindaco uscente Gianni Alemanno del Pdl. Come ci ha recentemente spiegato Paolo Franchi, editorialista del Corriere della Sera (clicca qui per leggere l’intervista) “per il Pd riconquistare Roma in questo momento così duro, difficile e drammatico, pur non essendo un fatto risolutivo, sarebbe una cosa importante e significativa”. Per il centrodestra, invece, “riuscire a mantenere il governo della Capitale con Alemanno, nonostante un quinquennio non straordinario di amministrazione capitolina, significherebbe riaffermare in modo molto marcato che il recupero di forze segnalato dalle elezioni politiche prosegue e si incrementa ulteriormente”. Peppino Caldarola, giornalista e analista politico (clicca qui per leggere l’intervista), ci ha invece parlato della poca attenzione dedicata a queste elezioni da parte dei cittadini: in particolare, spiega, “la disaffezione nei confronti della politica ha investito i partiti impegnati nel governo Letta, ma anche il movimento che si oppone, l’M5S. C’è una caduta di interesse che nasce dalla constatazione del fatto che pare non esserci modo di trovare una via d’uscita dalla crisi. Le elezioni di Roma rappresentano la cartina di tornasole di un’Italia che inizia a perdere la speranza”. Anche secondo il sondaggista Alessandro Amadori, fondatore e direttore dell’Istituto Coesis Research (clicca qui per leggere l’intervista), “il voto di febbraio non ha ripristinato un positivo rapporto tra gli italiani e la politica. Al contrario, ha confermato il progressivo disinnamoramento. In sostanza, si è trattato di elezioni di transizione. Non saranno ridefiniti i fondamentali equilibri del Paese, né ci sarà alcuna evoluzione socio-politico-economica. Del resto, dopo vent’anni di eterna transizione, siamo tornati a una sorta di governo pentapartito post-neo democristiano. Gli Italiani iniziano ad essere stanchi di questa fase. E, paradossalmente, essi stessi non sono in grado di far sì che venga superata”.