Uno studente americano di vent’anni è morto ieri sera dopo essere precipitato dalla banchina del Tevere accanto a Ponte Sisto, a Roma. Secondo una prima ricostruzione, sembra che il giovane universitario, Andrew Cate Carr, abbia raggiunto il parapetto di Lungotevere dei Tebaldi dopo una serata in compagnia di alcuni amici, ancora in stato di shock, e che in preda ai fumi dell’alcol si sia messo a camminare sul muretto. Il ragazzo è però scivolato, cadendo da un’altezza di oltre 15 metri e morendo sul colpo a causa di una frattura all’osso cervicale. “Abbiamo visto una persona camminare e saltellare sul parapetto: barcollava, poi improvvisamente è volato nel vuoto”, hanno raccontato due testimoni alla polizia, le cui parole sono riportate da La Repubblica. Dura la reazione del Codacons, che chiede maggiore sicurezza: “E’ il terzo incidente mortale in 5 anni registrato sul Lungotevere – ha detto il presidente dell’associazione Carlo Rienzi -, a dimostrazione di come sia indispensabile adottare misure a tutela dell’incolumità di cittadini e turisti, allo scopo di evitare nuove cadute e nuove vittime. E’ necessario installare delle reti di sicurezza sul Lungotevere che, anche in caso di caduta accidentale, impediscano l’impatto con la banchina, associate a sistemi di rilevamento a distanza in grado di segnalare in tempo reale anomalie o situazioni di pericolo, e consentire l’intervento immediato delle forze dell’ordine e dei mezzi di soccorso”.



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