A un mese dalla sua vittoria al ballottaggio con il 63,9% dei consensi e a due settimane dall’insediamento della nuova giunta, è ancora presto per fare un bilancio dei primi provvedimenti del sindaco di Roma, Ignazio Marino. Riduzione del budget degli assessori, acqua pubblica, commercianti abusivi e nuovo capo della Polizia locale sono alcuni dei temi che hanno caratterizzato questo esordio del primo cittadino. Ilsussidiario.net ha intervistato Paolo Gambescia, già direttore dell’Unità, del Mattino e del Messaggero.
Come valuta questo primo mandato del sindaco Marino?
Amministrare una città come Roma è più difficile che fare il ministro. Il governo nazionale è chiamato a prendere delle decisioni che valgono per tutti gli italiani, ma l’operato del sindaco di Roma ha delle conseguenze che si vedono immediatamente. Per esempio da un punto di vista teorico la decisione di fermare il traffico ai Fori Imperiali sembra non solo legittima ma positiva. Il vero punto dolente però non sono tanto i commercianti di via Merulana, quanto i problemi della viabilità.
Che cosa deve fare Marino per quanto riguarda il traffico?
Se prima non si predispone un piano della viabilità e non si capisce dove dirottare le auto che tutti i giorni passano per via dei Fori Imperiali, è inutile fare delle dichiarazioni di principio. La città deve essere amministrata e governata, e non basta prendere quindi delle decisioni sagge se queste si scontrano con una realtà che non le regge. A me non interessano tanto i risultati che si raggiungeranno nei primi cento giorni, ma l’idea di Roma che ha in mente Marino. Devo confessare che non ho ancora capito dove il sindaco intende andare a parare, anche perché durante la campagna elettorale sui problemi concreti ha detto ben poco.
Che cosa ne pensa invece dello scontro tra Marino e i vigili?
Quello della Polizia locale a Roma è sempre stato un tema delicato per la molteplicità dei problemi che i suoi uomini si trovano ad affrontare. La Capitale avrebbe bisogno di molti più agenti, anche se le esigenze di bilancio non lo consentono. Quello sui vigili sembra quindi uno scontro di principio tra due visioni contrapposte, mentre in realtà a essere al centro sono gli interrogativi su come deve essere governata una città quale Roma.
A quali interrogativi si riferisce?
Mi chiedo per esempio che cosa significhi lotta all’abusivismo in una città come Roma dove i camion delle bancarelle della famiglia Tredicine per decenni hanno avuto le autorizzazioni da parte del Comune. Non venite quindi a raccontarci che opporsi all’abusivismo significa innanzitutto multare i vu’ cumprà.
A quali altre domande non ha ancora risposto Marino?
Per esempio non ha detto come intende valorizzare l’enorme patrimonio artistico di Roma. Il turismo è un’industria poderosa, e Marino deve spiegare quale politica intende perseguire da questo punto di vista. Tra le alternative legittime ci sono un accordo con gli albergatori e gli operatori turistici, un intervento del Comune oppure la scelta di favorire la libera iniziativa senza che ciò si trasformi in sinonimo di uno sviluppo selvaggio.
Che cosa deve fare Marino su temi come la trasparenza e l’onestà?
La giunta Alemanno si è contraddistinta per la non trasparenza e per le corsie preferenziali concesse a molti e soprattutto ai parenti dei parenti. Bisognerà vedere alla prova dei fatti in che modo Marino renderà la città più trasparente con delle procedure amministrative che garantiscano ai cittadini che le scelte fatte, dagli appalti alla nettezza urbana e all’acquisto dei bus, siano realizzate con l’obiettivo di ottenere il massimo beneficio con la minima spesa.
Ritiene che il nuovo sindaco debba lavorare anche sulla macchina amministrativa?
Sì, anche perché i problemi economici e la vastità del territorio di Roma sono all’origine di problemi amministrativi enormi. Bisognerà quindi vedere in che modo Marino organizzerà la macchina del Comune, anche attraverso i municipi, affinché i cittadini siano alleggeriti dai pesi burocratici che li affliggono.
(Pietro Vernizzi)