Cinque mesi dopo la vittoria ottenuta in Regione, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti sarebbe intenzionato a lanciare un proprio progetto, pur senza voler candidarsi a nessuna carica nazionale, per rilanciare un Partito Democratico in evidente difficoltà. Lo fa sapere Claudio Cerasa de Il Foglio, venuto in possesso di un documento programmatico che, come il “Big Bang” messo in scena in passato da Matteo Renzi, Zingaretti dovrebbe presentare in autunno. Il titolo provvisorio del manifesto è “Sconfiggere la paura” ed è diviso in sei punti: Europa, Equità, Sapere, Efficienza Stato, Bellezza, Innovazione. Proprio riguardo l’equità, riporta ancora Il Foglio, il governatore del Lazio ha scritto: “Nessuno oggi deve più pensare all’equità come uguaglianza nel livellamento di tutti. O come cancellazione delle individualità. O come massificazione. No. Oggi l’Equità può realizzarsi attraverso due leve: la redistribuzione delle risorse materiali e la redistribuzione delle opportunità attraverso un nuovo sistema di regole per garantire a tutti le stesse condizioni di partenza”. Non manca anche una critica a quanto fatto dalla destra in questi anni, seguita però da un’osservazione su quanto la sinistra non abbia saputo approfittarne: “L’Italia in questi anni è rimasta spesso aggrappata a una vecchia liana, restando ferma, incapace di vedere la nuova liana da prendere, troppo spaventata, troppo incerta per vedere il nuovo appiglio da afferrare per andare oltre”, scrive ancora Zingaretti. In attesa di conferme, il programma ha già riscosso qualche critica, a cominciare da Francesco Storace: “Mentre si occupa delle componenti del Pd, il governatore dovrebbe occuparsi di sanità dove il disavanzo è cresciuto, spiegare le nomine ai suoi amici e il perché in Regione c’è un gruppo composto dagli eletti del suo listino. Mi permetto di suggerirgli di rinviare la sfida a Renzi”.