E’ durato appena sei giorni l’incarico di Ivan Strozzi, di recente nominato presidente e amministratore delegato di Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma. Il manager si è dimesso ieri per la vicenda che lo vede indagato per traffico di rifiuti dalla procura di Patti, in Sicilia, nel suo precedente ruolo di amministratore delegato dell’azienda multiservizi Enia. “Mi dispiace per l’equivoco in cui ho indotto il sindaco Marino, l’assessore all’Ambiente Estella Marino e il direttore esecutivo Massimo Bartoli. Perciò rinuncio agli incarichi in Ama”, ha detto Strozzi lasciando il Campidoglio. “Ho saputo della mia posizione il 15 ottobre, ma poi non mi ha più cercato nessuno, quindi pensavo, anche viste le accuse risibili, che la faccenda fosse archiviata, altrimenti non mi sarei candidato all’Ama – ha aggiunto – Ecco perché, commettendo una leggerezza, non ho pensato di informare il sindaco. L’avviso di garanzia nei miei confronti riguarda fatti di cui non ho alcuna responsabilità”. E’ poi arrivato anche il commento del sindaco di Roma, Ignazio Marino: “A seguito della nomina abbiamo appreso di un procedimento penale che lo riguarda direttamente. Siamo sicuri che Strozzi saprà difendersi nelle sedi opportune e che farà chiarezza rispetto ai fatti contestati. Ma l’omissione in più colloqui di questo fatto è gravissima e un rapporto fiduciario non può essere costruito in questo modo. Ho quindi già chiesto a Ivan Strozzi di rinunciare all’incarico”.