“Oggi è una giornata storica per Roma: scioperano contemporaneamente sia l’Atac – l’azienda del trasporto pubblico di proprietà del comune – sia il consorzio privato Roma Tpl, che copre circa il 30% del trasporto capitolino”. Con queste parole Walter Sforzini, responsabile Usb Roma Trasporti, presenta a IlSussidiario.net l’agitazione odierna, che paralizza il sistema della mobilità cittadina, già di per sé alquanto farraginoso e lacunoso.  Alla base della manifestazione c ’è l’emanazione, da parte del Comune (attraverso l’assessore ai Trasporto Guido Improta), di “linee guida che prevedono di fatto il taglio di 19 milioni di km in un anno per Atac. Già in questi giorni numerose zone della città stanno subendo cambiamenti: ci sono intere zone che sono rimaste scoperte dal servizio pubblico. E quei pochi autobus che sono rimasti modificano il proprio percorso – allungando a dismisura i tempi di percorrenza – per andare a coprire parte di quel territorio che non ha più collegamenti” prosegue Sforzini. E una città come Roma, per le dimensioni che ha, non può permettersi una rete così primitiva e disagiante per i cittadini, esasperati dalla mancanza di collegamenti e dagli enormi  e quotidiani ritardi. Il rischio è che tutta questa situazione esploda in episodi di violenza, come ci ricorda lo stesso esponente Usb: “Il problema di tutta questa esasperazione è la degenerazione in aggressioni a danno dei conducenti come è capitato purtroppo in questi giorni a Corcolle e alla stazione Termini”. Sforzini ci racconta come nei giorni antecedenti allo sciopero siano stati organizzati degli incontri contro gli stessi cittadini, ai quali sono stati distribuiti volantini contenenti le motivazioni della protesta: “Questa volta non è questione di 10 euro in più o in meno Per i lavoratori, no. È uno sciopero a difesa del trasporto pubblico a Roma. E i cittadini, in buona parte, lo hanno capito”. E tornando a quelle discusse linee guida, Sforzini ricorda come prevedano delle modifiche alle condizioni tariffarie su biglietti e abbonamenti: “Si andranno a rivedere quelle agevolazioni che possono avere quelle categorie più ‘disagiate’ come per esempio gli studenti, che fino ad oggi potevano fare gli abbonamenti a un determinato prezzo rispetto al prezzo pieno”. L’esponente Usb picchia duro: “Il guaio del trasporto pubblico a Roma sono le gestioni amministrative e soprattutto l’incapacità dei dirigenti preposti, scelti dalla politica. Queste persone l’anno scorso, in Atac, hanno perso 219 milioni e quest’anno si divideranno 4 milioni di euro di premio produzione: è assurdo. L’obbiettivo è di mandare a fallire un’azienda? Io temo che sia un fallimento pilotato e programmato, sulla falsa riga di quanto successo con Alitalia”. Infine, abbiamo chiesto un commento a Walter Sforzini sulla sospensione di due autisti Usb  – Ilario Ilari e Valentino Tomasone – che sono stati sospesi dal servizio (e ora rischiano il licenziamento) per aver denunciato ai microfoni di Presa Diretta di Roberto Iacona, lo stato di degrado del loro lavoro e dell’offerta agli utenti: “Proprio in questo momento siamo in sit-in con un gruppo di lavoratori davanti alla sede dell’azienda che ha sospeso i due lavoratori per aver parlato in televisione senza autorizzazione e aver, a detta loro, dichiarato il falso. Ma le immagini parlano chiaro, così come le interviste ai passeggeri. Il paradosso dell’Italia è che chi denuncia disagi e pericoli viene punito”.



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