E’ di sei fermi e decine di feriti il bilancio dei violenti scontri andati in scena ieri a Roma durante la manifestazione organizzata per protestare contro austerity e precarietà. Un uomo è rimasto gravemente ferito a causa dello scoppio di un petardo e, dopo un lungo intervento chirurgico, ha riportato la parziale amputazione della mano destra. Tra le persone scese in strada per protestare sono apparsi i cosiddetti “blu-bloc”, che sopra le felpe e i vestiti neri (che solitamente caratterizzano i ben più noti black-bloc) hanno indossato impermeabili e k-way blu e azzurri per rendersi riconoscibili e avanzare compatti tra la folla. Sempre in testa al corteo, si sono poi resi protagonisti degli scontri più violenti in via Veneto, dove hanno lanciato a più riprese bottiglie e pietre contro le forze dell’ordine che hanno risposto con diverse cariche. Una volta finita la violenza, hanno abbandonato i loro impermeabili azzurri a terra, lungo tutta via del Tritone. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, proprio sui k-way dei “blu-bloc” erano facilmente riconoscibili i simboli del Reparto Mobile, “in alcuni casi contraffatti e in altri casi veri”, probabilmente da esporre come “trofei” ottenuti dopo scontri precedenti. Sembra inoltre che anche nel 2010, durante il G20 di Toronto, gli anarchici chiamavano blue-bloc i poliziotti dei reparti antisommossa canadesi che utilizzarono metodi particolarmente coercitivi per fermare la violenza. “A Toronto ci sono stati due blocchi – dissero i legali dei dimostranti fermati – quello nero ha distrutto le vetrine, era protagonista di una rivolta, e poi quello blu che ha distrutto persone”.