Nel primo secolo avanti Cristo il Tevere non chiudeva la città a nord ma la divideva in due parti: è questa la grande scoperta che permette di ridisegnare i confini della città a pochi chilometri da Roma. Ostia Antica era dunque più vasta di quanto si era sempre ritenuto, lo si conosce adesso grazie a uno studio effettuato da Angelo Pellegrino e Paola Germoni (Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma) e due università inglesi, rappresentate dai professori Simon Keay (University of Southampton-British School at Rome) e Martin Millet (University of Cambridge). Il metodo utilizzato è stato quello della magnetometria che ha permesso in pratica di scansionare il paesaggio. In questo modo si sono scoperte le anomalie e si sono individuate le antiche mura oggi sepolte, le strade e gli edifici di un tempo. Così gli studiosi hanno descritto quanto scoperto: “Sulle mura, a intervalli regolari, si evidenziano grandi torri di sei metri per otto. Tra il Tevere e le mura gli studiosi hanno individuato almeno quattro grandi edifici. Tre dei quali presentano caratteristiche simili a quelle dei magazzini presenti nelle aree già scavate di Ostia, con una pianta di 83 metri per 75 per il più grande”. Soprattutto colpisce la grande area dei magazzini dove si custodivano le merci, cosa che fa pensare a traffici commerciali all’epoca davvero imponenti.