Roma è la capitale dei rumori: dal centro alla periferia, i decibel sono fuorilegge. Soprattutto vicino agli ospedali. Lo rivelano i dati della campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento”, promossa da Legambiente Lazio, sostenuta dal Municipio I, dalla Fondazione Sorgente Group e da Radio Colonna. A partire dal 20 giugno e per oltre un mese, i volontari di Legambiente con il fonometro alla mano, hanno controllato a tappeto la città, misurando le emissioni sonore, e nell’info point alla Galleria Alberto Sordi hanno raccolto le segnalazioni dei residenti, mentre il team legale ha inviato gli esposti alle autorità, consentendo l’intervento dell’Arpa Lazio. Oggi i promotori della campagna consegneranno al Comune le rilevazioni e le adesioni del mondo della cultura, durante una conferenza stampa a cui parteciperanno l’assessore all’Ambiente Estella Marino, la presidente del Municipio I Sabrina Alfonsi, il direttore di Legambiente Lazio Roberto Scacchi e il direttore scientifico della fondazione Sorgente Group, Claudio Strinati. I dati rivelano una situazione preoccupante: quasi dappertutto, in particolare nei luoghi della movida notturna a cielo aperto e sulle grandi arterie stradali, i limiti dei decibel non vengono rispettati. A luglio, secondo i dati, da via Portuense a Centocelle i decibel registrati hanno superato i 70 dB con un picco di 77,3 a via Portuense, all’altezza dello European Hospital, dove invece il limite consentito di giorno è di 50 dB e di notte di 40. A campo dè Fiori alle 00.45 di un sabato i decibel erano arrivati a 75, proprio lì il limite è di 55, mentre in corrispondenza del Policlinico, in un pomeriggio, i decibel registrati erano di 71,6, e ancora: al San Camillo si erano superati 72 dB alle 8 del mattino, con un picco massimo di 96,5. Zone dove il limite è a 65 dB in fascia diurna e 55 in notturna.



(Serena Marotta)

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