Cassonetti stracolmi, immondizia sparsa qua e là: Roma è sommersa dai rifiuti. L’Ama, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, ammette: “ci sono dei problemi nella raccolta”. Intanto Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia per gli scioperi, ha comunicato al sindaco della capitale, Ignazio Marino, di aver scritto all’Ama per avere un bollettino sulla situazione dello smaltimento di rifiuti in città. Marino, dal canto suo, avverte: “Sono molto stanco e arrabbiato della situazione dei rifiuti. È vero che abbiamo chiuso la discarica di Malagrotta ma adesso Ama deve funzionare meglio. Abbiamo il 18 per cento di assenteismo che è inaccettabile, così come è inaccettabile che i dirigenti non controllino i dipendenti. Credo sia venuto il momento di far saltare qualche testa”. Le difficoltà legate alla raccolta dei rifiuti “sono dovute ai rallentamenti momentanei – spiega l’azienda con una nota stampa – e alle manutenzioni periodiche che gli impianti di Trattamento Meccanico Biologico (TmB), il tritovagliatore di Rocca Cencia, gli impianti di ricezione dei rifiuti nel nord Italia e i termovalorizzatori presenti nel Lazio sono obbligati ad affrontare. Tali difficoltà limitano le capacità ricettive dell’intero sistema”. Difficoltà a parte, non è un bel momento per fermarsi: i turisti si porteranno a casa qualche scatto con souvenir immondizia, ricordo della capitale. Ma quanti sono gli impianti a disposizione? Sono sei: Rocca Cencia, Salaria, Malagrotta 1 e 2, il tritovagliatore di Rocca Cencia, Scarti e Fos. In più, secondo l’azienda, i rifiuti sono in aumento: “La capacità di trattamento di queste strutture è di circa 3.300 tonnellate al giorno, un dato che coincide con la produzione quotidiana di rifiuti indifferenziati a Roma, che si sta riscontrando essere in sensibile crescita in questo periodo”.



(Serena Marotta)

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