I tavolini degli esercenti occupano i marciapiedi di piazza Navona in barba all’ordinanza del Comune di Roma. Una situazione che si ripete da tredici anni in piazza e che è andata avanti a furia di ricorsi al Tar, al Consiglio di Stato e al presidente della Repubblica. Adesso gli esercenti si dicono disponibili al dialogo con l’amministrazione, ma nell’attesa di un intervento, licenzieranno circa cento lavoratori. “Invito la presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, a leggere bene le carte – ha dichiarato Guido Campopiano, presidente dell’Associazione Navona 2003, le cui parole sono riportate da Il Tempo – lei sostiene che non abbiamo alcun titolo per stare lì perché non abbiamo fatto la nuova domanda di occupazione, invece quella domanda è stata fatta ed è datata 30 novembre 2012”. Non si tratta di una guerra nei confronti del comune: “Chiediamo un metro in più oltre il marciapiede e ci faremo promotori di un concorso internazionale per architetti per la riqualificazione della piazza, dal rifacimento della pavimentazione alle luci, fino agli arredi uguali per tutti”. Intanto se l’amministrazione non risponderà all’appello, ci sono un centinaio di lavoratori a rischio licenziamento: “Al momento metteremo in mobilità almeno un centinaio di lavoratori su un totale di 400 attualmente impiegati dagli esercizi sulla piazza. Promettiamo di riassumerli nel momento in cui il Campidoglio farà un passo avanti”. Nel frattempo oggi ci sarà un incontro tra l’ex sindaco Gianni Alemanno, il consigliere del Pd Panecaldo, l’assessore al commercio Marta Leonori per esaminare la situazione.



(Serena Marotta)

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