Beppe Grillo chiede le dimissioni del sindaco di Roma e si schiera a fianco dei vigili della capitale accusati di assenteismo. Per il leader cinque stelle, la vicenda è solo un accanimento mediatico per distogliere l’attenzione dalla vicenda di mafia capitale e la collusione dei politici. Si tratta di una criminalizzazione, scrive, sul piano mediatico per ottenere misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego. Quindi Grillo lascia la parola a David, un vigile romano, prendendo una sua lettera pubblicata sul sito Fanpage dove, dice ancora, viene detta la verità sulla notte di capodanno. Il vigile spiega che a Roma la sua categoria è in stato di agitazione da oltre un mese e che il sindaco ha sempre rifiutato di incontrare i sindacati. Per David inoltre nessuno ha detto che dal primo gennaio è entrato in vigore un nuovo contratto che impone unilateralmente riduzioni di stipendio mentre il contratto è fermo da otto anni. “Non vi raccontano, soprattutto, che i vigili hanno dichiarato che, come forma di protesta avrebbero disertato la prestazione straordinaria volontaria di capodanno, anche perché sciopero ed assemblea non sono stati autorizzati. Non vi raccontano che “siccome i vigili si comprano con un caffè” , nessuno al comando ha preparato il servizio ordinario per il 31, nessuno ha sospeso richieste e riposi come prassi. Perché tanto i vigili verranno a frotte volontari, visto che la notte del 31 è ben pagata. Alla faccia dei sindacati” dice il vigile romano. Poi l’attacco al capo del governo, che twitta dalla pista di sci di Courmayer: si parla di 44 casi sospetti su 835, dice, perché per estendere il jobs act ai pubblici dipendenti 835 suona meglio. 



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