Alla fine ha rinunciato. Un tira e molla durato tutto il giorno, con gli assessori che si dimettavano uno dopo l’altro (non molti in realtà solo due), e anche il vice sindaco, mentre dal Pd Renzi ordinava categorico: Marino deve andarsene. Ignazio Marino non è più sindaco di Roma, si è dimesso. Il suo stesso partito gli aveva dato un ultimatum: o lascia di sua iniziativa o si farà una mozione di sfiducia in aula. In tutto 28 mesi da sindaco tra polemiche infinite, anche un rimpasto di giunta a luglio dopo lo scandalo di Mafia capitale. Botta finale lo scandalo degli scontrini di ristoranti e bar pagati con la carta di credito del comune, secondo le accuse giustificando come cene di lavoro serate con parenti e amici. Marino come suo ultimo gesto ha indirizzato una lettera aperta ai romani: “In questi due anni ho impostato cambiamenti epocali, ho cambiato un sistema di governo basato sull’acquiescenza alle lobbies, ai poteri anche criminali. Non sapevo – nessuno sapeva – quanto fosse grave la situazione, quanto a fondo fosse arrivata la commistione politico-mafiosa. Questa è la sfida vinta”. Aggiungendo: “Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione. Sin dall’inizio c’è stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine. Le condizioni politiche oggi mi appaiono assottigliate se non assenti. Per questo ho compiuto la mia scelta: presento le mie dimissioni”.
Arriva una nuova dimissione, questa volta è l’assessore al turismo Luigina Di Liegro, anche lei una dei protagonisti del rimpasto dello scorso luglio mentre invece Rossi Doria ha smentito le sue, segno di una battaglia interna al Pd che sta diventando sempre più accesa. Intanto l’altro assessore dimissionario Stefano Esposito invita Marino ad accelerare i tempi dando le dimissioni. Per le 16 era attesa una comunicazione ufficiale ma evidentemente i tempi si stanno allungando.
Se non darà le dimissioni entro le ore 16 sarà sfiduciato: queste le alternative che ha davanti Ignazio Marino, ormai virtualmente ex sindaco di Roma. Si è già dimesso il vice sindaco mentre Renzi ha fatto sapere più volte che Marino deve tornarsene a casa. Fuori del Campidoglio dove Marino sta portando avanti le ultime trattative, esponenti dei cinque stelle che chiedono elezioni subito e del Ncd con lo striscione bye bye Marino gameover. Ma c’è anche chi lo sostiene, cittadini con magliette con su scritto Marino resisti. Per le ore 16 comunque si saprà tutto.
Cominciano le defezioni. Si sono dimessi il vicesindaco Marco Causi e gli assessori Stefano Esposito e Marco Rossi Doria. I tre erano entrati in giunta solo dallo scorso luglio quando era stato effettuato un rimpasto per i tanti problemi dell’amministrazione comunale. Secondo le informazioni che arrivano dal Campidoglio Marino potrebbe annunciare le dimissioni alle ore 16 mentre si registra un incontro tra il commissario del Pd Matteo Orfini e il segretario romano di Sel Paolo Cento. Che forse potrebbe prendere il posto di Marino. Si registra anche un esplicito commento di Esposito: “Penso che la situazione così com’è ci porterà inevitabilmente alla fine di questa amministrazione. Si è manifestato un quadro che non ci consente di andare avanti con autorevolezza. Chiunque arriverà a maggio troverà una situazione molto complicata per la bonifica della macchina amministrativa”.
Dunque la notizia delle dimissioni degli assessori in quota Pd era una bufala, messa in giro dal consigliere cinque stelle Carla Ruocco ancor prima che la riunione di giunta cominciasse. Resta il fatto che Ignazio Marino vede chiudersi ogni spazio al prosieguo del suo ruolo di primo cittadino. Dopo il lungo colloquio notturno tra Renzi e Orfini infatti, il capo del governo e il presidente del Pd si sono risentiti stamane e la linea di Renzi sembra confermata: Marino deve andarsene. Perso ormai l’appoggio del vertice del Pd, a Marino ormai resterebbe solo rassegnare le dimissioni cosa che potrebbe accadere in giornata. Secondo le ultime notizie dal Campidoglio, per le ore 15 è attesa una importante comunicazione pubblica: dimissioni?
Sta per piombare su Roma un ciclone che farà notizia per giorni: gli assessori e forse a questo punto anche Ignazio Marino potrebbero arrivare alle dimisisoni già oggi. Il sindaco ha convocato la giunta al Campidoglio, sede del Comune, alle ore 12 (è in corso ora) e lì verranno prese le decisioni che nell’aria circolano in questi ultimi minuti. L’ennesima azione considerata controproducente è arrivata ieri sera quando Marino ha detto di voler restituire tutti i soldi spesi con la carta di credito per cene nei mesi passate e di non voler più utilizzare la carta di credito del Comune di Roma. Invece che rasserenare la situazione è precipitata, e in molti hanno visto in queste parole l’ammissione di colpa. All’interno del Pd sono ore frenetiche anche perché sembra che se continuasse dopo oggi la resistenza del sindaco della capitale, gli assessori in quota Pd sarebbero pronti a dimettersi in blocco per “costringere” Marino alle orami sempre più inevitabili dimissioni. Se così fosse, ci sarebbe ancora il tempo di indire elezioni in primavera, accondandosi ad altre città importanti come Napoli e Milano. A mezzogiorno, riporta l’agenzia Dire da fonti parlamentari, il premier e presidente del Partito Democratico Matteo Renzi avrebbe sentito al telefono Matteo Orfini, commissario romano anch’egli nella segreteria del Pd e sarebbero d’accordo sulle dimissioni di Marino. Altra mezza conferma arriva anche dall’assessore alla viabilità Stefano Esposito, sempre nel Pd, che ha affermato che «così non si può andare avanti, Roma ha bisogno di essere amministrata». La notizia fornita da Carla Ruocco del M5S che gli assessori del Pd si fossero tutti dimessi, viene smentita da Esposito ma ammette anche «non credo ci siano le condizioni per andare avanti».
Giunta Marino agli sgoccioli, da pochi minuti è cominciata la riunione di giunta che deciderà le sorti. Secondo notizie dell’ultimo momento, tutti gli assessori in quota Pd si sarebbero dimessi. La svolta dopo il lungo colloquio tra Matteo Renzi e Matteo Orfini questa notte: il capo del governo si sarebbe detto stufo di una situazione ormai ingestibile. Stamattina era circolata la notizia che in seguito alle ultime polemiche sui conti di ristorante non pagati, Marino si era detto pronto a rimborsare ogni spesa e rinunciare alla carta di credito comunale, ma aveva anche detto che non intendeva dimettersi. Sono momenti pieni di tensione, le notizie si rincorrono ma appare chiaro che ormai l’esperienza della giunta Marino sia arrivata al termine della corsa. A dare la notizia non ancora confermata delle dimissioni degli assessori Pd è stata la consigliera cinque stelle Carla Ruocco. Secondo altre voci dell’ultimo minuto, la notizia delle dimissioni non sarebbe vera.