Ignazio Marino non si dimetterà. Nonostante la bufera scatenata dall’apertura del secondo capitolo di “mondo di mezzo”, l’inchiesta su mafia capitale che ha portato a quarantaquattro nuovi arresti, il sindaco di Roma conferma di non voler fare quel passo indietro chiesto con insistenza dalle opposizioni (da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, fino a tutto il Movimento 5 Stelle). Il primo cittadino della capitale può inoltre contare sull’appoggio di tutto il Partito Democratico romano e nazionale, come confermato dal presidente e commissario del PD Roma Matteo Orfini, intervenuto in conferenza stampa sulla vicenda. “Le amministrazioni di Marino e Zingaretti sono state un baluardo contro il malaffare. Ciò emerge anche per loro attività di denuncia – ha detto Orfini – La giunta Marino appena insediata chiese l’intervento degli ispettori del ministero dell’Economia, perché a Marino apparve chiaro che il modo in cui era stata amministrata la città era discutibile e chiese sostegno agli ispettori del ministero dell’Economia per verificare cosa fosse successo. Fece questo prima che iniziasse l’inchiesta Mafia Capitale”. Parlando dell’inchiesta, Orfini definisce “curioso” il fatto che una persona come Carminati “abbia potuto costruire un sistema criminale di tale entità. Nei prossimi giorni chiederò al Copasir di occuparsi di questa vicenda per capire come i servizi segreti non si siano accorti di cosa stesse facendo una persona a loro evidentemente nota”.



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