“E’ una tragedia e basta, indipendentemente dalla dinamica. E’ un errore umano ma aspettiamo chi è preposto a fare i rilievi. E’ chiaro che c’è un bambino morto e c’è anche una persona che è coinvolta in questa dinamica drammatica”. Lo ha detto l’assessore alla Mobilità di Roma Guido Improta, commentando la morte del piccolo Mario Fiori, il bambino di quattro anni precipitato nel vano dell’ascensore alla stazione Furio Camillo della metro A. Sono tre le persone denunciate per omicidio colposo.



Sono tre le persone denunciate per la morte di Marco, il bimbo di 4 anni precipitato ieri nel vano ascensore della stazione Furio Camillo della metropolitana di Roma. Si tratterebbe di un addetto Atac e di due vigilantes dell’Italpol: per loro una denuncia per concorso in omicidio colposo. I tre uomini avrebbero tentato la manovra di emergenza per liberare la madre e il bambino dall’ascensore. A coordinare l’inchiesta è il procuratore aggiunto della Procura di Roma, Pierfilippo Laviani. Le indagini sono effettuate dai carabinieri ai quali i tre denunciati hanno riferito che volevano tentare di salvare la madre e il figlio, ma che si è trattato di “una tragica fatalità”.



Sarà lutto cittadino a Roma il giorno dei funerali del piccolo Marco, il bimbo di 5 anni morto dopo essere precipitato nel vano ascensore della metro A di Roma alla stazione Furio Camillo. Lo ha deciso il sindaco della capitale, Ignazio Marino: “Sono stato a lungo con i genitori del piccolo Marco a cui ho portato l’abbraccio di Roma – ha scritto ieri il primo cittadino su Facebook – Sulla dinamica dei fatti lascio i commenti alle autorità competenti, per rispetto alla famiglia. Siamo davanti a una tragedia che riguarda tutta Roma”. Proprio riguardo la dinamica dell’incidente, sembra che un addetto dell’Atac sia stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo: lo riporta il quotidiano “Il Messaggero”, secondo cui l’uomo sarebbe intervenuto per provare ad aiutare il bambino e la madre bloccati nell’ascensore della stazione della metro: “C’è stato un errore dell’agente della stazione che ha posto in essere una procedura che non doveva, forse perché c’erano condizioni difficoltà e alla fine c’è stata la tragedia”, ha detto l’assessore ai Trasporti di Roma Capitale Guido Improta. “L’ascensore era bloccato e si è tentato un trasbordo delle persone: l’ascensore bloccato è stato affiancato da un altro elevatore, si è cercato di fare un trasbordo delle persone attraverso una botola. Una procedura non codificata. E’ stato un eccesso di generosità dell’agente di stazione che poi si è trasformato in una tragedia”. L’addetto avrebbe infatti dovuto aspettare gli esperti della manutenzione, gli unici autorizzati ad effettuare manovre di emergenza.

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