Si avvicina il voto delle Primarie Pd a Roma Capitale e il centrosinistra prova a limare gli ultimi dettagli organizzativi: uno su tutti è la richiesta nelle ultime ore di allargare il periodo di urne e gazebo anche a sabato 5 marzo oltre che il momento ufficiale di domenica 6. A farlo, con la piazza di larga parte degli elettori che sarebbe favorevole, è Roberto Giachetti, candidato favorito alle Primarie del Centrosinistra, a chiederlo espressamente al commissario del Partito Democratico a Roma, Matteo Orfini. «Caro commissario romano del Pd, ti supplico di fare qualunque cosa perché si possa votare anche sabato: credo che sia non solo nell’interesse mio, ma anche degli altri candidati e dell’intero Pd». Giachetti replica alle accuse contrarie degli scorsi giorni quando afferma «Qualcuno ha ipotizzato che io fossi contrario all’idea che si facessero i gazebo anche sabato: è una cosa singolare, visto che giù 15 giorni fa avevo rivolto un invito al commissario romano perché si votasse anche sabato, come a Milano». Ora si attende la risposta di Orfini anche se a 4 giorni dal voto organizzare la doppia seduta di votazione appare alquanto utopica.
Mancano 5 giorni alle Primarie Pd a Roma, con il Centrosinistra pronto ad testare le preferenze dell’elettorato per eleggere il candidato unico a sindaco di Roma Capitale: non manca molto dunque, e la campagna elettorale dei sei candidati non ha esattamente convinto appieno essendo stata “improvvisata” in circa 10 giorni per ritardi precedenti. Nel primo confronto tv avuto domenica (ad una settimana dal voto, davvero singolare) i sei contendenti hanno esposto i punti principali dei loro programmi esprimendo anche l’intenzione di svolgere l’intero programma elettorale dopo l’eventuale vittoria. “I programmi si costruiscono passo dopo passo”, affermava Giachetti all’inizio della campagna due settimane fa: ad oggi non molto di più è stato fatto, e ancora molti sono i punti scoperti di questa consultazione. Resta però che i cittadini potranno scegliere un candidato ideale per le loro preferenze e questi poi se la vedrà con gli avversari politici, anch’essi alle prese con diversi problemi di candidature, vedi centro destra. Ma quali sono i più temibili per gli stessi candidati Pd-Centro sinistra? «Non è assolutamente sicuro che vinca il centrosinistra, i giorni e le settimane che abbiamo di fronte serviranno proprio a far sì che il centrosinistra vinca», ammette Giachetti. «Penso che la destra sia abbastanza nel caos, credo che il M5s con quel baricentro politico spostato a destra della Raggi sia elemento temibile e competitivo ma lo possiamo sconfiggere, con Marchini c’è invece civismo molto coperto dalla politica», è l’opinione di Morassut. Secondo Mascia e Rossi è il Movimento 5 Stelle che bisogna temere, anche perché “sappiamo a cosa porterebbe la loro vittoria” aggiunge Mascia: infine chiude con autocritica Pedica, “io temo molto di più il Partito Democratico, il mio partito perché c’è una marea di scontentezza”.