Domenico Rossi, candidato alle primarie Pd 2016 di Roma, si è recato al seggio allestito presso il gazebo di piazza San Giovanni di Dio nel quartiere di Monteverde. A riferirlo è “agenparl.com”, secondo cui l’esponente di Centro Democratico in corsa per la leadership della coalizione del centrosinistra alle amministrative del prossimo giugno ha votato attorno alle ore 11:30, prima di dedicarsi ad un rapido passaggio in vari gazebo della Capitale dove ha voluto ringraziare personalmente i volontari che hanno reso possibili le operazioni di voto. Poco prima di esprimere la propria preferenza, l’ex generale dell’esercito e ora Sottosegretario alla Difesa del Governo Renzi, ha cinguettato un commento su Twitter:”Qui a Monteverde c’e’ il sole, i gazebo sono aperti e tutto e’ pronto per queste primarie“.
Giorno importante per i cittadini romani quello del 6 marzo. Si tengono infatti le primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco tra sei nomi. Tra di questi c’è anche quello di Domenico Rossi. Nato nel 1951, vanta un ricco curriculum in campo istituzionale: è, infatti, ex-generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano e attualmente è Sottosegretario alla Difesa nel Governo di Matteo Renzi. Rossi, già sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, comincia a fare politica nel 2013, prendendo licenza dall’Esercito e scendendo in campo con Scelta Civica di Mario Monti, candidandosi nella Circoscrizione Lazio 1. Eletto deputato, prende diversi incarichi sempre all’interno di Scelta Civica, che poi abbandona piuttosto presto per avvicinarsi ai Popolari per l’Italia. Alle Europee del 2014 si candida con Nuovo Centrodestra-Unione di Centro, ma non raccoglie sufficienti voti per essere eletto. Nel 2015 il suo partito lascia il governo e lui decide quindi di aderire al Centro Democratico.
Non è forse un caso che sia proprio un ex-generale, vicino a quel Centro politicamente impegnato anche nel recupero delle Istituzioni, a tornare a parlare della “questione morale”, soprattutto in una città come Roma devastata da scandali quali Mafia Capitale e ormai vista come una città irrimediabilmente corrotta dove sprechi e disservizi sono all’ordine del giorno. Ma è davvero irrimediabilmente corrotta? Per l’ex-generale Rossi no, il rimedio c’è: egli sostiene che riprendere, appunto, quella “questione etico-morale”, sollevarla e tornare a parlarne, aiuti a riavvicinare i cittadini alla cosa pubblica, alla politica, perché tornino a credere e a fidarsi di chi ha il compito di amministrare una città complessa com’è la Capitale. In una recente intervista a romatoday, Domenico Rossi definisce la questione morale “la madre di tutte le battaglie”, nella quale concentrare in prima battuta le energie. Rossi inoltre individua altri punti fondamentali attraverso i quali esplicare l’attività di governo della città, che sono, in realtà, grandissime macro-aree tematiche, che chiunque abbia in animo di lavorare nel campo dell’amministrazione non può sottovalutare: la sicurezza, perché Roma è notoriamente poco sicura, soprattutto nelle periferie; l’efficienza dei servizi, come mobilità e nettezza urbana; l’assistenza alle fasce più deboli, alle famiglie con figli piccoli che hanno bisogno di più asili (e di rette più basse); lo sviluppo della città nel suo insieme.
Rossi sa bene che sono le istituzioni che devono prendersi carico di decisioni che possono essere punti di svolta per il futuro di una città. Un esempio è il caso delle Olimpiadi: se è stato, da più parti, proposto un referendum per permettere ai romani di esprimere la loro preferenza sull’opportunità di ospitare le Olimpiadi, su argomenti come questo Domenico Rossi è intransigente: ha infatti dichiarato che “Ci sono momenti nei quali le istituzioni devono assumersi la responsabilità di decidere. Nel caso delle Olimpiadi è certamente così”. Invece, per quanto riguarda la questione delle aziende municipalizzate, l’ex-generale è più cauto, soprattutto per quanto riguarda le privatizzazioni, non del tutto scartate come ipotesi.
In queste Primarie del PD, Domenico Rossi fa leva sulla sua figura di uomo forte e rassicurante, una figura, si potrebbe dire, di “garanzia”: parlando di sé a Formiche.net, Rossi dice che il futuro sindaco dovrebbe essere una persona che ha nel suo DNA trasparenza, legalità, capacità organizzativa e la grinta naturale di chi sa che l’ordine è composto di due parti, il comando e il controllo. Vedremo se gli elettori del PD lo sceglieranno come candidato Sindaco.