Alle Primarie del Pd di Roma 2016 si sono presentati circa quarantatremila elettori, un risultato molto inferiore alle ultime Primarie che avevano invece superato le centomila persone. Mentre Roberto Giachetti ha parlato di ”Risultato che non dispiace”, è stato più duro Roberto Morrasut. Ecco le sue parole riportate da IlMessaggero.it: “Alle ore 17.30 i dati da noi registrati ci indicano un’affluenza di circa trentamila votanti. Rappresetnano un dato non soddisfacente”. Al momento Morrasut è molto dietro sull’avversario Giachetti che ha circa il settanta per cento delle preferenze.
Roberto Morassut, candidato per le Primarie Pd Roma 2016, indicato da più parti come il competitor più temibile per Roberto Giachetti, ha votato questa mattina al circolo di Grottaperfetta intitolato a Nilde Iotti. A riportarlo è la versione online de “La Repubblica”, che sul proprio sito ha anche pubblicato il video di Morassut all’uscita dal seggio. Queste le parole del candidato sostenuto dalla minoranza Pd:”Mi auguro che sia una giornata di sole (relativo) e sia una bella giornata di partecipazione. Mi pare che l’afflusso ai seggi sia abbastanza buono, almeno in queste prime due ore e quindi l’appello è di intensificare. Di dedicare quest’oretta e mezza per esercitare un diritto di partecipazione così da dar a chiunque sarà il candidato del centrosinistra una grande forza necessaria per riprendere un lavoro duro che ci aspetta nei prossimi mesi. Quale priorità deve avere il sindaco di Roma? Tante, ci penserò quando sarà candidato Sindaco. Festeggerò sia se andrà bene la mia candidatura e festeggerò anche con chi avrà vinto e comincerò ad aiutarlo“. Clicca qui per il video dell’intervista integrale a Roberto Morassut!
Tra i sei candidati alle Primarie del Pd 2016 a Roma c’è anche Roberto Morassut, ex assessore della giunta guidata da Walter Veltroni. Morassut è nato a Roma, il 16 novembre del 1963. Si laurea in Lettere (con indirizzo in ”storia contemporanea) nel 1987, con una tesi intitolata ”Amministrazione e politica a Roma dal 1947 al 1952”. La sua formazione politica ha inizio ai tempi del Liceo Classico ”Augusto” di Roma, quando si iscrisse, con entusiasmo, alla Federazione Giovanile Comunista Italiana. Divenne (fino al 1987) dirigente di Zona per il PCI; poi segretario del PCI della sezione del quartiere ”Alberone” e, successivamente, responsabile dell’Ufficio Stampa del PCI di Roma. Riveste diversi incarichi all’interno del partito, anche di rilievo, sin da giovanissimo. Aderì, nel 1989, alla svolta della ”Bolognina”, promossa da Achille Occhetto. Nel 1997 diventa segretario del PDS e dirigente nazionale del partito.
Sempre presente nell’attività politica del suo territorio, Morassut, nel 2008, anno di nascita del Partito Democratico, diviene segretario regionale del Lazio. La sua militanza attiva e propositiva, grazie anche alla grande stima dei suoi colleghi di partito, lo portano a diventare, nel 2013, Membro dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico. A livello amministrativo, per il comune di Roma, Morassut ricopre il suo primo incarico come Vicepresidente del Comitato Olimpico ”Roma 2004”, sotto la giunta di Francesco Rutelli (anno 1995). Nelle amministrative del 1997, grazie alle oltre 4000 preferenze ottenute, diventa consigliere comunale (secondo come numero di voti, subito dietro a Massimo D’Alema, capolista). Ricopre, quindi, l’incarico di capogruppo dei Democratici di Sinistra all’interno del consiglio comunale ed è nominato coordinatore del Centrosinistra regionale. Morassut viene rieletto nelle elezioni del 2001, aumentando il numero delle preferenze: supererà le 7500. Ancora una volta è il secondo come numero di preferenze a Roma (dietro, questa volta, al capolista Gianfranco Fini, per Alleanza Nazionale). In quest’occasione, il sindaco eletto, Walter Veltroni, lo nomina Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale.
In questa veste, nel 2008, Morassut guida il ”Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma”, con enormi difficoltà e affrontando le oltre undicimila osservazioni avanzate dai cittadini. Morassut ottiene un risultato storico, dal momento che Roma non approvava in via definitiva un Piano Regolatore da circa un secolo (precisamente, dal 1909). Oltre allo storico successo ottenuto in Consiglio Comunale, Morassut si occupa anche di riqualificazione della città, in particolare dell’area urbana di Viale Giustiniano Imperatore con un programma di demolizione e ricostruzione di fabbricati intensivi ad uso civile. Anche per la realizzazione del complesso ”Ara Pacis” gioca un ruolo da protagonista, sempre con la giunta guidata da Walter Veltroni: è coordinatore del progetto. Inoltre, si occuperà della realizzazione del nuovo Auditorium, del museo MACRO, della pedonalizzazione di Piazza di Spagna, del nuovo ”Ponte della Musica” al Flaminio, del recupero e dell’ampliamento delle strutture del Centro Sperimentale di Cinematografia a Cinecittà, dell’acquisizione a patrimonio comunale di oltre duemila ettari di aree verdi e Parchi Naturali.
Morassut vanta un’attività di assessore molto prolifica e intensa, da oltre quindici anni. Attualmente si è dichiarato favorevole alle politiche del governo Renzi, ma nonostante ciò, dopo l’annuncio della sua partecipazione alle primarie, ha ricevuto l’appoggio della minoranza del PD per la corsa alla poltrona di sindaco di Roma. Per la sua corsa alle primarie del centrosinistra, Morassut propone un ri-modulazione degli investimenti (500 milioni annui, circa), per far ripartire lo sviluppo della città; la razionalizzazione e ottimizzazione del patrimonio immobiliare del comune; il decoro del bene comune e l’adeguamento degli standard per il ciclo rifiuti della città.
Ha anche ricoperto l’incarico di deputato (nel 2008 e rieletto nel 2013), ricevendo, nelle lista del Partito Democratico, oltre 4500 preferenze. In parlamento si è occupato di riforma della legislazione urbanistica e sistema previdenziale. Fa inoltre parte delle commissioni ambiente ed è membro dell’Assemblea Parlamentare NATO. Per le primarie del centrosinistra a Roma, come ha di recente dichiarato in una intervista rilasciata al quotidiano ”La Repubblica”, Morassut ha scelto uno slogan inusuale, che possiamo tranquillamente definire ”anti-slogan”.