E’ ancora il tempo della paura di nuove piogge e del lavoro per togliere dagli edifici l’acqua e il fango che ha portato con sé. Ma certo l’alluvione di questi giorni ha causato ingenti danni anche alle attività economiche, a partire da quelle più piccole, dai negozi che si affacciano sulle strade che sono state inondate. Tutta la Romagna sta vivendo ancora la fase acuta dell’emergenza, in cui la priorità è evitare ulteriori rischi per le persone e per le cose, ma il pensiero va già anche ai danni che sono stati arrecati all’economia, per risollevare la quale ci vorrà un robusto sostegno da parte di Regione e Governo.



Prima però, spiega Augusto Patrignani, presidente di Confcommercio della provincia di Forlì-Cesena, bisogna sistemare gli argini che sono stati rotti dall’acqua. Quelli del Savio, ad esempio, che non avevano mai dato problemi e invece sono tracimati in modo violento e improvviso.

Presidente qual è la prima valutazione dopo le precipitazioni di martedì?



La situazione è critica. Anche i negozi, tutte le attività che normalmente sono al piano terreno, hanno subito danni ingenti. Ma è tutto il territorio che ha subito un evento drammatico. I danni sono ancora incalcolabili ma risistemare tutto sarà un grosso problema. Mi auguro che la Regione e anche il Governo riescano a mettere mano al portafoglio per aiutare a contenere la perdita economica che tutti quanti stanno subendo.

La situazione com’è adesso, l’allarme è un po’ rientrato?

E’ ancora tutto allagato, la situazione non è rientrata anche perché la pioggia incombe ancora, come a Bagno di Romagna, dove scorre il Savio. E con essa il rischio di altre piene. E’ tutto molto complicato.



Ma il Savio è un corso d’acqua che ha dato problemi altre volte?

No. Andando a guardare nella storia forse cent’anni fa c’è stata un’altra alluvione importante, sono tanti anni che qui non succedeva niente di tutto questo.

Si tratta di un evento totalmente inaspettato?

Sì e la rottura degli argini era ancora più inaspettata; invece, ci sono stati degli argini che si sono spaccati: è successo un po’ in tutti i fiumi. Un bel problema.

Il nodo principale da sciogliere è questo?

Sì, il problema è proprio questo.

Ha ricevuto molte telefonate e richieste di aiuto dai commercianti?

Adesso di telefonate non ne ricevo gran che, la gente pensa a lavorare, a togliere acqua e fango dai locali. Le riceveremo prossimamente, quando tutto questo sarà finito. Ci rimboccheremo le maniche sperando di poter avere degli aiuti per ricominciare di nuovo.

Qual è la prima cosa da fare per mettere in sicurezza la zona?

I fondi del Pnrr, per quello che ne so, si possono spendere anche per opere pubbliche e gli interventi necessari per sistemare i corsi d’acqua potrebbero rientrare in questo ambito. I tempi, però, sono molto stretti, non so se ci sarà la possibilità di farlo, di utilizzare il Pnrr. Comunque qualcosa va fatto perché una situazione così ha causato tanti di quei danni che mettendo a posto prima si sarebbe speso cento volte meno. E forse anche di più.

Anche perchè se gli argini continuano a restare rotti il pericolo rimane e si rischia di sistemare case e negozi senza avere una protezione nel caso succeda ancora?

Gli argini vanno ripristinati assolutamente, la prima cosa da fare è quella. Tutte le attività che sono al piano terra hanno subito dei danni, in particolare naturalmente quelle che sono vicine al fiume o poco distanti ai punti in cui la rottura degli argini ha lasciato che l’acqua invadesse la città.

Per quantificare i danni è troppo presto ma ci vuole sicuramente un piano d’intervento piuttosto robusto. È facile anche che qualche attività non riapra?

Assolutamente sì: d’altra parte è tutta la Romagna che è sott’acqua, Cesena, Forlì, parte della provincia di Ravenna, Rimini, Riccione. Anche nelle Marche hanno avuto problemi. Bologna stessa: è arrivata l’acqua in stazione. Occorre un piano di sostengo forte alle piccole aziende, all’economia. Ma questo lo vedremo dopo adesso bisogna ancora far passare la nottata.

Ma nella zona qualche intervento d’emergenza lo si sta già facendo?

In questo momento è impossibile arginare l’acqua. La Protezione civile e tutti gli organi di competenza stanno lavorando: il territorio dal punto di vista dei soccorsi e degli interventi per mettere in sicurezza le persone c’è. Tutto il resto lo vedremo in un secondo momento.

 

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