Il nome di Roman Abramovich è finito sempre di più sulle pagine dei giornali internazionali negli ultimi giorni, tra la sua amicizia col presidente russo Vladimir Putin e la richiesta avanzata dall’Ucraina della sua presenza, come garante, nei negoziati di Gomel in Bielorussia. Il magnate e oligarca russo, proprietario del Chelsea e recentemente coinvolto nel conflitto ucraino tanto da dover fare un passo indietro, ha dato una mano a Kiev e Zelensky, ma quel che emerge nelle ultime ore è decisamente un piano diverso per il russo.



Abramovich infatti, oltre ad essere uno degli uomini più ricchi in Russia, secondo quanto rivelato dai media inglesi avrebbe una partecipazione nell’azienda siderurgica russa Evraz, la seconda per importanza nel Paese, i cui materiali sono usati per fabbricare i carri armati impiegati in questi giorni nell’invasione che la Russia sta portando avanti ai danni dell’Ucraina. Il magnate dunque da un lato strizza l’occhio all’Ucraina, ma con l’altro ammicca all’amico Putin con finanziamenti importanti per la guerra.



ABRAMOVICH E I FINANZIAMENTI IN FAVORE DI PUTIN

Grzegorz Kuczyński, direttore del Programma Eurasia presso l’Istituto di Varsavia, ha dichiarato: “C’era il rischio che questa società offshore diventasse oggetto di sanzioni. L’acciaio Evraz viene utilizzato, tra le altre cose, per costruire carri armati. L’azienda è importante per l’industria delle armi russa, in questo senso. È importante per i piani di guerra della Russia, anche per quanto riguarda l’Ucraina”. Come raccontato dal Daily Mail, Abramovich è tra i più bersagliati dalle possibili sanzioni e questo nuovo scenario potrebbe metterlo al centro di una polemica ben più ampia.



Gli occhi di Londra, e non solo, sono tutti puntati sul magnate russo e proprietario del Chelsea. Impaurito dalle possibile stangate in arrivo, l’oligarca è intenzionato a vendere quanto prima i Blues e “scappare” via dalla capitale londinese. È per questo che Abramovich avrebbe già messo sul mercato la sua residenza di Kensington Palace Gardens, una magione di 15 stanze da letto valutata quasi 200 milioni di euro. Agenti immobiliari d’élite sarebbero stati già contattati, lo staff della casa è stato avvertito che ci saranno prese di visione e ci sarebbe già un potenziale acquirente cinese.