Il nuovo procuratore di Los Angeles starebbe valutando di riaprire il caso di stupro da parte del regista Roman Polanski ai danni di una ragazzina. L’88enne si trascina questo caso di violenza sessuale, come scrive il Corriere della Sera, da 45 anni; era infatti il 1977 quando il regista si dichiarò colpevole di aver violentato una ragazza tredicenne Samantha Geimer, fuggendo però in Francia prima della sentenza, nazione che non ha mai concesso l’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, che nel frattempo avrebbe voluto condannare il suo cittadino.



Lo stesso ha sempre fatto anche la Polonia, il Paese natale del regista, di conseguenza il caso è rimasto così, in ghiacciaia, per quattro decadi e mezzo. Stando a quanto riferisce Variety, nelle ultime ore sarebbero però emerse delle importanti novità: come detto in apertura, il nuovo procuratore della contea di Los Angeles, George Gascon, avrebbe accettato di riaprire un procedimento per permettere allo stesso regista premio Oscar de Il Pianista, di dimostrare che 45 anni fa, durante il processo, la magistratura infierì ingiustamente nei suoi confronti.



ROMAN POLANSKI, CASO DI STUPRO SI RIAPRE: “C’E’ UN SOSPETTO DA 40 ANNI…”

«Il sospetto ha circondato questo caso per 40 anni – ha spiegato a Variety Tiffiny Blacknell, attivista vicina al procuratore – Molta gente pensa che qualcosa di improprio sia stato commesso». Il procuratore ha così dato il via libera alla trascrizione di una testimonianza risalente al 2010 a firma Roger Gunson, il sostituto procuratore dell’epoca.

Secondo Harland Braun, legale di Polanski, tale trascrizione dimostrerebbe che il giudice Laurance Rittenband, si accanì nei confronti del suo assistito. La cosa certa è che il caso di stupro del regista polacco Rona Polanski divide da anni in due l’opinione pubblica fra chi pensa che lo stesso, a ormai 88 anni, debba essere in qualche modo perdonato, tenendo conto che anche la sua vittima lo ha fatto, e chi invece è convinto che non possa restare impunito. Vedremo come evolverà la vicenda.