Sono molteplici le reazioni alle recenti parole di Romando Prodi, che ha aperto ad un ingresso nel governo di Forza Italia e di Berlusconi. Giorgio Mulè, storico deputato forzista, prima commenta con ironia “È come la folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco”, per poi farsi serio e aggiungere: “Su Berlusconi c’erano già state parole significative da parte di Bersani, di Bertinotti. Quello di Prodi è un atto di serietà, di coraggio politico. Un modo per rimettere insieme i tasselli della storia, forse un primo vagito di pacificazione politica. Qualcuno dirà che Prodi parla così perché punta al Quirinale, ma io non lo credo assolutamente”. Salvini invece dribbla la questione: “È una non notizia, Berlusconi non ha nessuna intenzione di entrare nel governo”, mentre Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori Dem, specifica: “Il tema non è l’ingresso di Berlusconi in maggioranza”, dice Franco Mirabelli, vicepresidente dei senatori dem, “ma il rapporto con un’opposizione responsabile. Forza Italia può incarnare un centrodestra europeista e moderato prendendo le distanze da Salvini e Meloni? Questo è il punto”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ROMANO PRODI, DAL MES ALL’INGRESSO DI BERLUSCONI NEL GOVERNO
A “Repubblica delle Idee”, intervistato da Marco Damilano e Maurizio Molinari, è intervenuto l’ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, che ha fornito il suo punto di vista sul Governo attuale e sulle sue problematiche, sottolineandone la “lentezza delle decisioni”, che, a suo dire, si spiegherebbe così: “La grande difficoltà di questo Governo è stata cementare due filosofie diverse e devo dire che è un coagulo forse più complesso di quello che pensavo. Questo Governo, formato con una duplice radice, una molto nuova e un’altra molto tradizionale, è una fusione andata avanti, non completata: di qui la difficoltà e la lentezza delle decisioni”. Ora, però, per le riflessioni non ci sono né spazio, né tempo: servono risposte urgenti. “C’è una crisi forte, c’è sofferenza, ma si è diffuso, ed è colpa anche dei media, non solo del Governo, un senso del pessimismo che sta danneggiando infinitamente la possibilità di reagire. Non possiamo andare avanti con i consumi bassissimi e 80 miliardi in più nei depositi bancari”.
ROMANO PRODI: MES, BERLUSCONI E COVID-19
L’ex premier Romano Prodi, poi, esterna la propria posizione in merito al Mes, al quale egli direbbe di sì senza alcuna esitazione: “I problemi che noi non abbiamo ce li creiamo, perché la faccenda del Mes è proprio una cosa post moderna. Sono soldi per fare qualcosa per la sanità e, siccome ne abbiamo bisogno, credo sia giusto dire di sì. Ma serve anche elencare cosa si fa con quei soldi”. Relativamente alla possibilità dell’approdo in maggioranza di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, Prodi ha dichiarato: “Il problema è che il Governo abbia una maggioranza solida e che quindi possa prendere delle decisioni. O noi diamo una spinta o il Paese si arrotola su se stesso. Non è certo un tabù, la vecchiaia porta la saggezza…“. Positivo, infine, il suo giudizio sulla gestione dell’emergenza Coronavirus, nonostante nelle fasi d’esordio della pandemia nel nostro Paese, da più parti l’Italia venisse derisa: “Noi abbiamo avuto la sfortuna di essere stati i primi colpiti fuori dall’Asia, ma abbiamo dettato la linea. Abbiamo salvato l’Europa”.