Nonostante la battuta d’arresto in Abruzzo, il centrosinistra porta avanti il progetto del campo largo. La segretaria del Pd Elly Schlein non ha intenzione di cambiare strategia, trovando d’accordo pure la minoranza, secondo cui non ci sono alternative alla costruzione di un centrosinistra largo, a patto che il Pd ne sia il baricentro. Una linea che viene sposata dal padre nobile dei dei, Romano Prodi, il quale nelle ultime settimane aveva più volte invitato i leader del fronte progressista a superare le divisioni.
«Il campo largo va coltivato, ma per coltivarlo servono tanti contadini», dichiara l’ex premier, come riportato dal Messaggero. Romano Prodi riconosce che quei “contadini” siano «aumentati parecchio» e che ci sia stata «una buona semina», d’altra parte «ancora non sono abbastanza, poteva andare meglio». Focalizzando l’attenzione sul Pd, Prodi segnala che «le cose sono andate molto bene». Ma appunto non basta, così come non basta guardare il bicchiere mezzo pieno.
CAMPO LARGO, LE REAZIONI NEL PD ALL’APPELLO DI PRODI
Andrea Orlando è sulla stessa lunghezza d’onda di Romano Prodi: «Il campo c’è. Ha una sua forza, è potenzialmente competitivo, ma ancora disseminato di contraddizioni e trova unità nel candidato, non nel progetto. È su questo che ci si deve concentrare. Con chi vuol farlo sul serio». Un avvertimento simile arriva dal leader dell’area riformista, Stefano Bonaccini, la cui richiesta, riporta Repubblica, è di «non disperdere il grande lavoro unitario» che ha irrobustito il centrosinistra, dimostrando che «un’alternativa a questa destra c’è», a patto appunto di coltivarla.
Ottimista anche Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd: «Sono sempre più convinta che solo uniti possiamo vincere e rappresentare davvero un’alternativa». Al Messaggero ha evidenziato che «servono proposte politiche, trovare elementi di unità e superare diffidenze e distanze». Riguardo chi dovrà guidare il campo largo, Gribaudo ritiene che sia un discorso da affrontare dopo le europee: «Se il Pd come penso avrà un ottimo risultato, sono certa che dopo sarà tutto più semplice anche decidere chi guiderà l’alleanza».