L’Italia è in una fase di passaggio, Romano Prodi non ha dubbi. L’ex presidente del Consiglio, ospite di Di Martedì, ha spiegato: «Abbiamo aspetti positivi e aspetti negativi. La situazione non è certo bella, ci sono aspetti tragici, negli ultimi tempi si sono spostate tutte le previsioni mondiali».

Il dibattito sulla ripartenza prosegue senza sosta, Romano Prodi ha aggiunto: «Siamo in una situazione di passaggio in cui dovrebbe cominciare la ripresa, ma sia chiaro, se non succedono problemi sanitari. Il su e giù dell’economia è stato guidato dagli alti e bassi della pandemia. Abbiamo belle potenzialità ma anche grandissimi problemi. Non abbiamo ancora ricevuti i fondi europei, bisogna che i nostri piani vadano in ordine e vengano accettati da Bruxelles. Questo non lo sappiamo ancora».



ROMANO PRODI: “NO AL QUIRINALE, NON RAPPRESENTO TUTTI”

Uno dei dossier più dibattuti negli ultimi giorni è quello legato alla tassa di successione proposta da Enrico Letta, Romano Prodi ha sottolineato: «La tassa di successione è una piccola riflessione in un ambito totalmente più ampio. E’ stata fatta una bella trappolona per Letta». Romano Prodi si è poi soffermato sull’ipotesi dell’elezione al Quirinale come erede di Sergio Mattarella: «Non sono più un bambino innanzitutto. Mattarella ha due anni in meno di me. Poi c’è una ragione più profonda. Io non sono mai stato violento o partigiano, ma ho sempre avuto idee precise, coerenti, non le ho mai cambiate. Difficilmente posso rappresentare tutto il Paese. E poi a me piaceva fare il presidente del Consiglio, va bene?».



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