Romano Prodi, ex presidente del Consiglio ed economista, è intervenuto ai microfoni di Tg2 Post nelle scorse ore all’interno della puntata denominata “Che mondo sarà”, nella quale si è tentato di intercettare gli scenari futuri a livello politico ed economico a seguito della crisi dettata dalla pandemia di Coronavirus. Prima, però, c’è stato spazio per l’immancabile commento sul terremoto che ha riguardato il Movimento Cinque Stelle e, in particolare, lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte: “Un conflitto difficile da capire dall’esterno – ha glissato Prodi –, in quanto privo di posizioni politiche e scelte. Tutto è interpretato e un po’ nascosto, lascio ad altri meglio informati di me la possibilità di interpretazione”.
Analizzando il quadro attuale della situazione in Italia, l’ex premier ha asserito che abbiamo avuto una forte e rapida crisi, ma con tutte le strutture economiche in ordine, sottolineando che la ripresa in breve tempo sarà addirittura più forte che nel Dopoguerra, in quanto ci saranno sviluppi tecnologici, differenze, scelte diverse, ma nei prossimi mesi dovremo attenderci il ritorno della domanda e dell’offerta, perché “mai come in questo momento storico sono state buttate sul tavolo tante quantità di denaro liquido, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa“.
ROMANO PRODI: “PERICOLO INFLAZIONE”
Di questo ritorno, secondo Romano Prodi, “abbiamo bisogno, perché abbiamo troppi colli di bottiglia e troppe ristrettezze. Non ho mai visto in vita mia un aumento di prezzi delle materie prime così generalizzato come adesso. Molti dei nostri servizi tendono ad aumentare i costi, fra cui anche gli alberghi per giustificato motivo. Se questo dura, anche la ripresa sarà a rischio, con annessa inflazione“.
Bisogna inoltre che l’Italia prenda atto, a giudizio dell’ex presidente del Consiglio, che fra pochi mesi il problema della strategia dell’alleggerimento del debito che raggiungerà il 160% del Pil dovrà essere impostata. Nelle discussioni di oggi questo problema “viene trascurato, come se fosse spontaneo ricadervi. Perché prima ho detto che l’inflazione è il vero rischio? Se arrivasse, si rialzerebbe lo spread e l’alleggerimento del debito diverrebbe del tutto impossibile. Non è un problema odierno, ma di domani, e va già impostato”.