La democrazia sta arretrando: questo l’allarme lanciato da Romano Prodi. Ospite di Propaganda Live, l’ex premier ha esordito così: «La richiesta di muri per difendersi dai migranti? D’altra parte, è bellissimo che abbiano dato il Nobel a due giornalisti: inquadra la situazione di oggi, una democrazia che arretra e il bisogno che si dica la verità alla gente. I muri fanno parte dell’arretramento della democrazia, non c’è niente da fare: pensavamo che fosse una cosa solo americana, ma invece li abbiamo anche da noi. Sono soprattutto i Paesi che appartengono all’Unione Sovietica, che hanno paura».



«Il populismo ha fatto paura politica fino alle ultime elezioni Ue, poi si è visto che quando c’è da decidere il populismo si abbassa. Nelle ultime elezioni è stato uguale: se facciamo la somma dei partiti populisti, le ultime elezioni sono andate nella direzione giusta», ha aggiunto Romano Prodi, soddisfatto dall’esito delle amministrative: «Quando l’elettore è posto di fronte al futuro in modo preciso, capisce che il suo futuro è con l’Europa e con la democrazia. Ma nel resto del mondo l’arretramento è incredibile».



ROMANO PRODI: “ULIVO HA COINVOLTO LA GENTE”

I prossimi importanti appuntamenti politici sono l’elezione del capo dello Stato e le politiche, Romano Prodi non intravede crisi e tensioni all’orizzonte: «Questo voto è stato stabilizzante, poi vediamo come finirà. Io penso che questo sia un messaggio utile anche per le prossime decisioni. A febbraio ci sarà l’elezione del presidente della Repubblica, sarà democraticamente portata avanti come le altre volte, e poi nel 2023 ci saranno le politiche: io credo che la legislatura finirà nella data in cui deve finire». Nelle ultime settimane si è parlato molto della possibile rinascita dell’Ulivo, composto da Centrosinistra e Movimento 5 Stelle, questa l’analisi di Romano Prodi: «Se vogliamo salvare la democrazia, bisogna coinvolgere la gente, il popolo. L’Ulivo li ha coinvolto». E ancora: «Decine di migliaia di persone devono partecipare ai programmi, devono dire cosa vogliono, altrimenti che democrazia è?».

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